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Pattern di prezzo

pattern di prezzo

Cosa sono i pattern di prezzo, come si individuano e cosa significano per il trader.

Pattern di prezzo cosa sono

I pattern di prezzo sono formazioni distintive e riconoscibili create dai movimenti del prezzo sul grafico, si individuano con trendline o altri elementi grafici e si verificano solitamente quando il prezzo “prende fiato o riposa” prima continuare o invertire il trend del mercato.

Un pattern è una figura identificata da una linea che connette i punti di prezzo comuni, come prezzi di chiusura, massimi o minimi, all’interno di uno specifico periodo di tempo.

Esistono pattern di inversione, quando segnalano un cambio di trend e pattern di continuazione, ovvero quando indicano una probabile continuazione del trend e vengono utilizzati dagli analisti tecnici e trader per cercare di prevedere la futura direzione del prezzo.

Il volume ha un ruolo determinante nella lettura dei pattern, spesso diminuisce durante la formazione dei pattern stessi, per poi aumentare quando il prezzo esce dalla figura grafica formata dal pattern. Gli analisti tecnici cercano i pattern di prezzo per prevedere il futuro comportamento del prezzo, includendo la continuazione del trend e le inversioni.

Pattern di continuazione

Il pattern di continuazione è un pattern di prezzo che suggerisce una interruzione temporanea di un trend esistente. Può essere pensato come una pausa durante un trend prevalente, un periodo mentre i venditori riprendono fiato durante un trend a rialzo, oppure quando i venditori si rilassano per un momento durante un trend negativo.

Mentre si forma un pattern di prezzo, non c’è modo di dire se il trend continuerà o si invertirà. Bisogna quindi avere una particolare attenzione alle trendline usate per tracciare il pattern di prezzo ed osservare se il prezzo supera verso il basso o verso l’alto la zona di continuazione.

L'analisi tecnica suggerisce generalmente che un trend continuerà finché non ne venga confermata l’inversione. In generale, più a lungo ci mette il pattern per svilupparsi e più grande è il movimento di prezzo all’interno del pattern, più significativo sarà il movimento una volta che il prezzo attraverserà l’area di continuazione in basso o in alto.

Se il prezzo continua nel suo trend, il pattern di prezzo è quindi un pattern di continuazione. Tra i pattern di continuazione più comuni abbiamo:

  • Pennant
  • Flag, bandiera
  • Wedge, cuneo
  • Triangoli


Pennant

Il pattern Pennant viene individuato tracciando due trendline che alla fine convergono. Una delle caratteristiche chiave dei pattern di prezzo Pennant è che le trendline si muovono in due direzioni, una verso il basso e l’altra verso l’alto. Di seguito un esempio di pattern Pennant.

pattern di prezzo pennant

Flag

I pattern Flag (bandiera) si individuano tracciando due trendline parallele, che possono pendere verso l’alto, il basso o orizzontalmente. In generale, un flag pattern che pende verso l’alto segnala come una pausa in un mercato in trend negativo; un flag pattern con inclinazione verso il basso invece, una pausa in un mercato con trend a rialzo.

La formazione del Flag è tipicamente accompagnata da un periodo di volume decrescente, che recupera poi quando il prezzo rompe al di fuori della formazione del flag.

pattern di prezzo flag

Wedge (cuneo)

I wedges sono pattern di prezzo individuati tracciando due trendline convergenti che si muovono nella stessa direzione, sia essa verso l’alto o verso il basso. Un wedge pattern verso il basso rappresenta una pausa durante un trend a rialzo; un wedge con angolo verso l’alto mostra un’interruzione temporanea in un mercato al ribasso.

In corrispondenza di pennant e flag, il volume tipicamente diminuisce durante la formazione del pattern, per aumentare poi quando il prezzo rompe (esce) in basso o in alto dal pattern del wedge.

pattern di prezzo wedge cuneo

Triangoli 

I triangoli sono tra i pattern grafici più usati e frequenti nell’analisi tecnica. I tre tipi di triangolo più comuni sono i triangoli simmetrici, i triangoli ascendenti e quelli discendenti. Questi pattern grafici possono durare indefinitamente anche da un paio di settimane a parecchi mesi.

I triangoli simmetrici si verificano quando due trendline convergono una verso l'altra e segnalano una probabile prossima rottura.

I triangoli ascendenti sono individuati da una trendline superiore orizzontale piatta ed una trendline inferiore crescente (verso la trendline superiore) e indicano una probabile prossima rottura di prezzo verso l’alto.

I triangoli discendenti sono individuati da una trendline inferiore orizzontale piatta ed una trendline superiore discendente (verso la trendline inferiore) e indicano una probabile prossima rottura di prezzo verso il basso.

La magnitudine (ampiezza) della rottura al rialzo o al ribasso è solitamente la stessa dell’altezza del lato verticale sinistro del triangolo, come mostrato nell’immagine sottostante.

pattern di prezzo triangolo

Pattern di inversione

Il pattern di inversione è un pattern di prezzo che suggerisce una prossima inversione di un trend esistente. Anche in questo caso, può essere interpretato come una pausa, un respiro finale del trend predominante, prima di ripartire nella direzione opposta.

Le inversioni che si verificano nella parte alta dei grafici (nelle aree dei massimi) sono conosciuti come pattern di distribuzione, dove quello specifico asset o mercato viene venduto con più entusiasmo rispetto a quanto non venga comprato.

Al contrario, le inversioni che si verificano nella parte bassa (minimi) sono anche conosciute come pattern di accumulo, dove i compratori entrano con più entusiasmo rispetto ai venditori.

Anche nei pattern di inversione, più tempo ci mette a svilupparsi, più grande sarà l'oscillazione di prezzo all’interno del pattern stesso e maggiore sarà il movimento dopo la rottura o uscita dal pattern stesso.
Quando il prezzo si inverte dopo una pausa, il pattern del prezzo è conosciuto come pattern di inversione.

Esempi comuni di pattern di inversione comprendono:

  • Head and Shoulder (testa e spalle)
  • Double Tops, doppio massimo
  • Double Bottoms, doppio minimo


Head and Shoulders (testa e spalle)

Il pattern head and shoulders appare nella parte alta o bassa del mercato come una serie di tre spinte: un picco (in alto o in basso) iniziale, seguito da un secondo più grande e successivamente un terzo che assomiglia al primo.

Un trend a rialzo che viene interrotto da un pattern head and shoulders nella parte alta del mercato può dare origine ad un inversione verso il basso. Al contrario, un head and shoulders che si forma in un trend al ribasso nella parte bassa del mercato può dare origine ad un’inversione del trend verso l’alto.

Il volume generalmente diminuisce durante la formazione del pattern e torna a crescere una volta che il prezzo rompe il pattern verso l’alto (nel caso di un head and shoulders nella parte bassa) o verso il basso (nel caso di un head and shoulders nella parte alta).

Qui di seguito un esempio di pattern di prezzo Head and Shoulders.

pattern di prezzo head and shoulders

Double Top (doppio massimo)

I double tops e bottoms segnalano un’area dove il mercato ha fallito due tentativi di superamento di un supporto o una resistenza. Nel caso di un double top, il quale spesso sembra una lettera M, una spinta iniziale verso un livello di resistenza è seguito da un secondo tentativo fallito, risultando in un’inversione di tendenza.

Un double bottom (doppio minimo) assomiglia ad una lettera W e si verifica quando il prezzo cerca di attraversare un livello di supporto; viene respinto e fa un secondo tentativo senza successo. Questo risulta spesso in un’inversione di tendenza. Di seguito un esempio di pattern Double Bottoms dove il prezzo tocca due volte la linea inferiore di supporto e poi rimbalza nella direzione contraria.

pattern di prezzo double bottom

I triple tops e bottoms sono pattern di inversione simili, con l’unica differenza che il tentativo di rottura della linea di supporto o resistenza avviene tre volte senza riuscire a superarlo.

Gap

I gap sono dei veri e propri buchi tra due periodi di trading, causati da un aumento o crollo significativo del prezzo. Ad esempio, un mercato ha chiuso ieri a 120$ e apre oggi a 150$, in questo caso abbiamo un gap (buco) di 30$.

I gap tendono generalmente a venire colmati, questo vuol dire che, come nell’esempio sopra, se abbiamo un gap up (gap al rialzo da 120$ a 150$), molto probabilmente il prezzo tenderà a scendere fino e/o oltre i 120$.

Per la definizione completa e maggiori esempi sui gap vedi questo articolo

Gap di Mercato

gap di mercato cos'è

Cosa sono i gap di mercato nel trading, come individuarli e come usarli nelle proprie strategie. Significato, definizione, tipologie ed esempi.

Cos’è il Gap?

Un gap di mercato è uno spazio di discontinuità nel grafico del prezzo che si verifica tra le ore di chiusura e riapertura di quel mercato. Il gap è quindi un buco nel grafico che avviene quando il prezzo crolla o cresce di molto rispetto al prezzo di chiusura del giorno precedente.

Solitamente succede nei fine settimana (tra Venerdì e alla riapertura di Lunedì) e tra la fine e l’inizio di una sessione da un giorno all’altro mentre i mercati sono chiusi.

I gap possono inoltre essere causati da alcune notizie che generano un cambio importante nei fondamentali di quel mercato nelle ore in cui le borse sono chiuse.

Esistono diversi tipi di gap, i più comuni sono il Common Gap, Breakaway Gap, Runaway Gap ed Exhaustion Gap, ognuno con caratteristiche e segnali diversi. 

Cosa ci dice il gap?

Il gap ci dice sostanzialmente che c'è stato un picco di venditori o compratori in quel determinato mercato. Si verificano quando una notizia o un evento causano un eccesso di panico o euforia tra gli investitori, con l’effetto che il prezzo apre significativamente più alto o più basso rispetto al prezzo di chiusura del giorno precedente.

A seconda del tipo di gap, può indicare sia l’inizio di un nuovo trend o l’inversione del trend precedente.

Il gap parziale è quando il prezzo di apertura è più alto o più basso di quello di chiusura del giorno precedente ma comunque all’interno del range di quel giorno.

Il full gap invece è quando l’apertura è al di fuori del range del giorno precedente (sopra il massimo di ieri in caso o sotto il minimo di ieri).

Il gap di mercato, specialmente il full gap, indica una forte variazione del sentiment di mercato avvenuto durante la notte.

I gap sono facili da individuare e molti trader li usano nelle proprie strategie per trarre profitti, tuttavia hanno delle limitazioni in quanto non è sempre semplice individuare di quale tipo di gap si tratta. Un gap viene interpretato male, può infatti causare errori e perdite notevoli. 

Gap, tipologie e differenze

I tipi di gap in analisi tecnica sono principalmente quattro, che hanno alcune differenze fondamentali e significati diversi.

Common Gap, Breakaway Gap, Runaway Gap ed Exhaustion Gap.

  • Common gap: non esiste un evento particolare che preceda questo tipo di gap. I common gap si verificano relativamente rapidamente (entro un paio di giorni) rispetto ad altri tipi di gap. I common gap sono anche conosciuti come “area gap” o “trading gap” e tendono ad essere accompagnati da una media dei volumi di trading normale.
  • Breakaway gap: si verifica quando il prezzo varia al di sopra di un’area di supporto o resistenza, canale, pattern o trading range definito da precedenti analisi tecniche. Quando il prezzo rompe un range ben affermato tramite un gap, viene definito breakaway gap.
  • Runaway gap o Measuring Gap: si verifica quando l’attività di trading salta i punti di prezzo sequenziali e generalmente nel mezzo di un rapido avanzamento o declino. Può essere usato per ipotizzare quanto avanti andrà un movimento, inoltre questi tipi di gap non vengono solitamente riempiti per un periodo di tempo considerevole.
  • Exhaustion gap: si verifica dopo un’ascesa rapida del prezzo rispetto alle settimane precedenti e indica generalmente la fine di un trend. Questo gap riflette il cambio significativo da un’attività di buying ad una di selling la quale tipicamente coincide con il crollo della domanda di un asset o mercato. L’implicazione del segnale è che il trend a rialzo potrebbe essere prossimo alla sua fine.

Le diverse tipologie di gap implicano conseguenze diverse per i trader. L’inversione o il breakaway gap sono tipicamente accompagnati da una ripida salita dei volumi del trading, al contrario invece dei common e runaway gap.

I Common gap si verificano infine più regolarmente e non hanno sempre una motivazione, inoltre, tendono e riempirsi laddove gli altri gap possono indicare un’inversione o una continuazione del trend. 

Esempi di Gap

Qui vediamo due esempi di gap parziale e full gap sul grafico giornaliero dello Zucchero. Nel gap parziale, abbiamo un’apertura sopra al prezzo di chiusura del giorno precedente ma all’interno del trading range del giorno prima (ovvero tra il minimo ed il massimo del giorno prima). Nel full gap, abbiamo un’apertura sopra al prezzo di chiusura del giorno precedente e sopra anche al massimo (punto più alto) del giorno prima.

gap di mercato full e parziale

Qui vediamo invece un esempio di Runaway gap al ribasso sul grafico giornaliero del Gas Naturale, dove il prezzo di apertura è notevolmente sotto sia al prezzo di chiusura che al minimo (punto più basso) del giorno precedente.

gap runaway

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Trend

trend cos'è

Cos’è un trend, cosa indica e come si identifica: definizione, come utilizzarlo e come tradarlo.

Cos'è un Trend?

Un trend è una direzione generale che assume il mercato o il prezzo di un asset, può essere al rialzo o al ribasso e si identifica tramite l’uso delle trendline (linee di tendenza), unendo gli ultimi minimi e massimi toccati dal prezzo. Nel caso di un trend al rialzo, vedremo il prezzo che raggiunge massimi e minimi sempre più alti, in un trend al ribasso, vedremo il prezzo che tocca minimi e massimi sempre più bassi.

Trend trading e controtrend (o controtendenza) sono due delle tecniche principali utilizzate. Nel trend trading si mira a seguire la direzione del trend (se sale compriamo, se scende vendiamo) mentre il controtrend mira a identificare i punti di inversione o effettuare operazioni di acquisto o vendita che vanno contro il trend. 

I trend a rialzo e al ribasso sono parte integrante di qualsiasi mercato, forex, materie prime, indici, azioni, ecc e dell'economica stessa e si verificano regolarmente sia a livello giornaliero che sul medio lungo periodo.

Cos'è un trend a rialzo

Il trend a rialzo indica uno movimento del prezzo verso l’alto di un bene finanziario, azione o titolo. In un trend rialzista, ogni successiva oscillazione è più alta rispetto alla precedente, con massimi di prezzo sempre più alti. Fintanto che il prezzo segue questo movimento, il trend viene considerato confermato (si muove in trend), quando comincia ad avere oscillazioni più basse, perde solidità o può dare origine ad un’inversione e successivo inizio di trend negativo.

I trader trend follower (che seguono la tendenza), scelgono di tradare solo durante i periodi di crescita, effettuando solo acquisti, con l’obiettivo di trarre profitto dalla tendenza crescente del prezzo.

Un trend a rialzo fornisce quindi agli investitori un’opportunità di generare profitto dalla crescita di valore di un asset. Sapere inoltre quando vendere un asset appena smette di generare oscillazioni crescenti è la maniera più efficace di evitare grandi perdite, risultanti da inversioni del trend. 

Qui un esempio di trend al rialzo, dove possiamo vedere oscillazioni con massimi di prezzo sempre più alte rispetto alle precedenti.

trend cos'è

Cos'è un trend al ribasso

Un trend a ribasso indica un movimento del prezzo verso il basso di un asset finanziario, azione o titolo. In un trend al ribasso, ogni successiva oscillazione del prezzo è più bassa della precedente, con minimi di prezzo sempre più bassi. Fino a che il prezzo si muove secondo questi criteri, il trend rimane al ribasso, quando le oscillazioni cominciano ad essere più alte ed il prezzo crea dei nuovi massimi, può essere la fine del trend al ribasso e l’inizio di una nuova tendenza al rialzo. 

Un trend al ribasso fornisce agli investitori un’opportunità di generare profitto dal declino di valore di un asset. Sapere inoltre quando comprare un asset appena raggiunge il minimo (alla fine del trend al ribasso) è la maniera più efficace per acquistare a prezzo basso e generare profitto dalla successiva crescita. 

Qui un esempio di trend al ribasso dove possiamo vedere oscillazioni con minimi di prezzo sempre più basse rispetto alle precedenti.

trend al ribasso

Come funzionano i Trend

Un trend positivo è caratterizzato da una crescita generale del prezzo, mentre un trend negativo da un declino del prezzo. Ogni trend ha un inizio ed una fine, possiamo avere trend che durano un giorno, un mese o più, ed è importante identificarli per capire come sfruttarli a seconda della propria strategia.

Quando il prezzo si muove per un lungo periodo in un range laterale, ovvero non sale e non scende, siamo in un momento detto di trading range, ovvero in un momento senza un trend definito. 


Oscillazioni

I trend sono sempre caratterizzati da un’oscillazione costante, questo vuol dire che qualsiasi trend in salita, avrà delle discese (anche importanti) e qualsiasi trend al ribasso avrà dei picchi.

Le oscillazioni verso il basso più recenti sono tuttavia solitamente più alte di quelle precedenti e lo stesso vale per le oscillazioni verso l’alto. Una volta che la struttura comincia a collassare, il trend può perdere forza o trasformarsi in un trend negativo. I trend negativi sono composti da oscillazioni, alte e basse, che tendono comunque verso il basso.

In ogni caso, la direzione complessiva deve tendere ad alzarsi al fine di considerarlo un trend positivo o ad abbassarsi per essere considerato un trend negativo.


Trend trading e controtrend

Sapere se siamo oggi in un trend al rialzo o in un trend al ribasso è determinante per capire se comprare o vendere, in base alla propria strategia.

Se siamo in un trend al rialzo e siamo trend trader (ovvero seguiamo la direzione della tendenza), vorremo comprare, mentre se usiamo una strategia di controtrend (ovvero se andiamo contro la tendenza), vorremo trovare il punto giusto per vendere e andare contro il trend.

I segnali di acquisto o vendita, possono essere delle oscillazioni verso il basso o verso l’alto più basse delle precedenti, il prezzo che si abbassa al di sotto della linea di tendenza o della media mobile, a seconda di quali indicatori tecnici vorremo utilizzare per identificare un trend.

Tutti i trend finiscono prima o poi, riuscire a identificarlo e misurarlo, può alzare sensibilmente le probabilità di successo della propria strategia di trading.


Con l'analisi fondamentale

I trend possono essere usati anche da chi usa l’analisi fondamentale, la quale osserva i cambi di fatturato, utili o altri parametri economici. Per esempio, l’analisi fondamentale può andare a cercare dei trend di utili per azione o crescita del fatturato. Se gli utili sono cresciuti negli ultimi 4 quadrimestri, saremo di fronte ad un trend positivo, se sono scesi negli ultimi 4 quadrimestri, questo rappresenta un trend negativo.

Come identificare un Trend

I trend si possono identificare usando delle trendline, medie mobili, oscillatori tecnici, ecc. Per esempio, le linee di tendenza posso mostrare la direzione di un trend mentre l’indice di forza relativa (RSI), ci indica la forza di un trend in uno specifico intervallo di tempo.

È consigliabile utilizzare più strumenti o indicatori per identificare un trend o un controtrend e non affidarsi ad uno solo, unendo sia l’analisi tecnica che l’analisi fondamentale. Qui vediamo alcuni degli indicatori più utilizzati per identificare un trend.


Con le Trendline

Per identificare i trend usande le trendline basta unire una serie di picchi massimi in crescita (trend positivo) o una serie di minimi in discesa verso il basso (trend negativo). 

I trend positivi connettono una serie di picchi verso l’alto e creano un livello di supporto per i movimenti di prezzo futuri. I trend negativi connettono una serie di picchi verso il basso e creano una resistenza ai movimenti di prezzo futuri. Oltre a definire supporti e resistenze, queste linee di tendenza mostrano la direzione generale del trend.

Le linee di tendenza o trendline devono essere costantemente rintracciate, ovvero, se il prezzo scende al di sotto di una linea di tendenza durante una fase di rialzo, questo non significa che il trend sia necessariamente terminato, per questo la linea deve essere ridisegnata per visualizzare correttamente la nuova azione del prezzo.

identificare trend con trendline

Con le medie mobili

Per identificare un trend usando le medie mobili, basta inserire una media mobile sul grafico del prezzo: se il prezzo è sopra la media mobile siamo in un trend al rialzo, se il prezzo è sotto la media mobile, siamo in un trend al ribasso. Le medie mobili più utilizzate per identificare un trend sono a 50, 21, 18 periodi. Un periodo più lungo (es. 50 periodi) identifica un trend più lungo, un periodo più corto (es. 18 periodi) ci aiuta ad identificare un trend di breve periodo più veloce.

Per poter confermare se un trend è al rialzo o al ribasso è prassi comune attendere 2 o 3 candele completamente sopra (per un trend al rialzo) o sotto (per un trend al ribasso) la linea della media mobile. Completamente sopra o sotto significa che l’intera candela (apertura, massimo, minimo e chiusura) sono sopra o sotto la media mobile. 

Di seguito un esempio di identificazione di un trend al rialzo e al ribasso utilizzando una media mobile a 50 periodi.

In un trend al rialzo (prezzo sopra la media mobile), attendiamo 2 candele complete sopra la media mobile e compriamo al livello di massimo (parte più alta) della seconda candela, ipotizzando una continuazione del trend verso l’alto.

In un trend al ribasso (prezzo sotto la media mobile), attendiamo di vedere 2 candele complete sotto la media mobile e compriamo al livello di minimo della seconda candela, ipotizzando una continuazione del trend verso il basso.

identificare trend con medie mobili

Con gli oscillatori

Per identificare un trend o un’inversione di tendenza usando gli oscillatori di prezzo è sufficiente guardare quando l’oscillatore si trova in area di ipervenduto o ipercomprato: quando è in zona di ipervenduto, cercheremo un punto di entrata per un acquisto, quando è in zona di ipercomprato, cercheremo un punto di entrata per una vendita. Gli oscillatori sono molto utili per identificare inversioni di trend.

Nell’esempio sotto abbiamo usato il Williams %R a 10 periodi in combinazione con una media mobile a 50 periodi (la linea azzurra sul grafico): quando l’oscillatore si trova sopra 80 (zona di ipercomprato), possiamo aspettarci un imminente discesa, quando si trova sotto 20 (zona di ipervenduto), potremo aspettarci un imminente trend al rialzo. 

L'utilizzo più efficace degli oscillatori assieme alla media mobile è quello di prendere solo segnali di acquisto quando siamo in un trend al rialzo (prezzo sopra la media mobile) e prendere solo segnali di vendita quando siamo in un trend al ribasso (prezzo sotto la media mobile).

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Trading Obbligazioni

trading obbligazioni

Cos'è il trading obbligazionario, quali sono i rischi e i vantaggi di questo mercato, dove acquistarli e i broker più indicati per fare trading in obbligazioni.

Cos'è il trading obbligazionario

Il trading in obbligazioni consiste nella pianificazione, esecuzione e controllo delle operazioni eseguite sui mercati finanziari dei Bond, come BTP, Bund e T-Note. Fare trading sulle obbligazioni significa comprare e/o vendere obbligazioni a breve, medio o lungo termine.

Le obbligazioni sono asset a bassa volatilità, in questo caso, le operazioni di trading possono variare da pochi giorni a qualche settimana. 

Per chi è indicato

Il trading sulle obbligazioni è indicato per l’investitore che ha come obiettivo una diversificazione di portafoglio per un lasso di tempo stretto, anche trimestrale.

Le obbligazioni sono un asset ideale principalmente per chi ha un approccio a medio / lungo termine, mentre non sono un mercato ideale per il trading intraday in quanto poco volatili (si muovono poco e lentamente). 

Rischi legati alle obbligazioni

Il rischio di mercato, di insolvenza e il volume di indebitamento di un Paese sono i fattori chiave per determinare il rischio/rendimento nel trading obbligazionario.

Tuttavia, le obbligazioni sono più stabili nel tempo e considerate una forma di investimento meno rischioso rispetto alle azioni, in quanto non soggette a quotazione sul mercato azionario e meno sensibili agli sbalzi classici del mercato.

Nelle obbligazioni, fattori come lo spread, il rischio Paese e scelte di allocazione del capitale, sono i fattori che fanno muovere il prezzo di un’obbligazione.

Il prezzo delle obbligazioni può quindi salire o scendere in seguito a una variazione dei tassi di interesse o del livello di rischio dell'emittente, ovvero la solidità economica del Paese che le ha emesse.

Cosa sono le obbligazioni

Le obbligazioni sono prestiti che un piccolo/medio risparmiatore fa ad uno Stato o una azienda, in cambio di un interesse concordato. L'obbligazione è per chi la detiene (piccolo/medio risparmiatore) una forma di investimento, mentre chi la emette (Stato o azienda) ha come obiettivo principale l’ottenere liquidità immediata.

I titoli di Stato sono le obbligazioni emesse da un Paese e solitamente il rimborso del capitale al detentore da parte dell'emittente, avviene alla scadenza, mentre gli interessi sono liquidati periodicamente.

In Italia, i titoli di Stato o BTP (buoni del tesoro poliennali), vengono emessi con scadenze diverse che variano da 1 mese a 50 anni. I più popolari e spesso presi come riferimento sono i Titoli di Stato a 5, 10 e 30 anni. 

Quali tipi di obbligazioni esistono

Esistono vari tipi di obbligazione (qui l’elenco su Wikipedia), ma riferite in ambito trading, le obbligazioni più importanti sono i BTP (buoni del tesoro poliennali) e in particolar modo i Futures dei BTP.

Qui l’elenco delle tipologie di obbligazioni emesse dal Ministero dell'Economia e delle Finanze Italiano con le principali caratteristiche, durata e rendimenti: 

  • Buoni Ordinari del Tesoro (BOT): sono titoli della durata variabile da 3, 6 e 12 mesi, il cui rendimento viene calcolato dallo scarto di emissione;
  • Btp Italia: titoli della durata variabile di 4, 6 o 8 anni, dove le cedole sono indicizzate all'andamento dell'inflazione in Italia;
  • Certificati di Credito del Tesoro (CCT): sono obbligazioni bancarie della durata di 7 anni e con cedole variabili semestrali, sono calcolate in base al tasso Euribor a 6 mesi più una maggiorazione (spread);
  • Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ): titoli della durata di 24 mesi, privi di cedole;
  • Buoni del Tesoro Poliennali (BTP): obbligazioni bancarie della durata di 3, 5, 10, 15 e 30 anni e con cedole fisse semestrali;
  • Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all'inflazione europea (BTP€i): obbligazioni con durata di 5 e 10 anni, dove il capitale rimborsato a scadenza e le cedole semestrali sono calcolate in base all'andamento dell'inflazione Europea.

Pro e contro

Pro

  • Prodotto meno volatile e poco aggressivo
  • Trend costanti
  • Permette di impostare obiettivi differenti

Contro

  • Poche vere informazioni
  • Pochi prodotti
  • Necessario seguire e capire la politica monetaria e il rischio del Paese

Tecniche e strategie

Le strategie di trading sulle obbligazioni sono svariate, di seguito elenchiamo alcune delle tecniche più popolari e utilizzate.

  • Analisi tecnica pura con lo Stocastico: consiste nell individuare dei pattern come, Testa e Spalla, Trend, Fasi laterali del mercato, e successivamente, con il supporto dell’indicatore stocastico a 14 periodi, individuare i punti di ipercomprato e ipervenduto a prescindere del timeframe
  • Tecnica di Spread Trading: si tratta di una tecnica avanzata che mira a individuare situazioni di arbitraggio, ossia differenze di movimento asincronizzate su asset che generalmente seguono lo stesso andamento. Un esempio è il rapporto inverso tra obbligazioni ed equity (azionario), con la possibilità di posizionarsi LONG su ambedue e sfruttare questa tecnica. Nel caso del mercato obbligazionario Italiano quindi, andremo a misurare lo spread tra BTP Italia e il FTSE MIB, l’indice di borsa Italiano. È una tecnica complessa e utilizzata principalmente da trader con esperienza.
  • Tecnica dei volumi (se parliamo di futures su obbligazioni nello specifico): con questa tecnica andiamo ad analizzare i volume dei contratti scambiati con scadenza trimestrale, le cosiddette “mani forti” per individuare una possibile formazione di un trend. Importante in questo caso è il money management, in quanto questa tecnica permette di captare il momentum di ingresso, ma non tiene in considerazione i possibili ritracciamenti. È necessario quindi avere lo stop loss posizionato correttamente e capitale a sufficienza per reggere le oscillazioni.

Migliori obbligazioni su cui fare trading

BTP, T-NOTE e Bund sono le migliori obbligazioni su cui fare trading, le più liquide e appetibili per il piccolo e medio investitore. I BTP sono i buono del tesoro poliennali ovvero le obbligazioni emesse dallo Stato Italiano, i T-Note o Treasury Note sono le obbligazioni Americane e i Bund sono le obbligazioni Tedesche.

Che broker serve per fare trading sulle obbligazioni

Per fare trading online sulle obbligazioni dobbiamo affidarci a banche che offrano questa possibilità, oppure a broker con Futures sulle obbligazioni o broker CFD per il trading sui mercati OTC (qui la definizione su Wikipedia). 

I Bond sono generalmente un prodotto bancario, da acquistare quindi presso istituti bancari, mentre i broker offrono la possibilità di fare trading online tramite i prodotti derivati, Futures o CFD.

Di seguito elenchiamo i migliori broker per fare trading sulle obbligazioni Futures e CFD che abbiamo testato, con le migliori condizioni e piattaforme di trading. Tutti I broker qui elencati ad eccezione di Fineco, offrono conti demo gratuiti per testare le piattaforme ed il servizio. 

#1

xtb

XTB è un broker CFD indicato per trader privati e professionali per fare trading sulle obbligazioni CFD. Offre la possibilità di negoziare su Bund Tedeschi e Treasury Note Americani, con prezzi competitivi e su una buona piattaforma di trading, immediata e facile da usare a tutti i livelli di esperienza, oltre alla possibilità di creare diversi conti demo.

Deposito minimo: nessuno
Licenza: CySEC, FCA, KNF

il 78% degli investitori CFD al dettaglio
perde denaro operando con questo fornitore


#2

avatrade

Avatrade è un broker che offre la possibilità di fare trading CFD sui derivati dei Bond Americani, Europei e Giapponesi, offre un buon numero di mercati e spread competitivi per piccoli e medi risparmiatori, con la possibilità di creare conti demo illimitati per testare le proprie strategie.

Deposito minimo: 100€
Licenza: BCI

il 71% degli investitori CFD al dettaglio
perde denaro operando con questo fornitore


#3

tradestation

Tradestation è una delle più grandi società di intermediazione online di titoli e Futures, permette di fare trading sulle obbligazioni usando i Futures. È un broker per professionisti e trader con esperienza, offre una delle piattaforme di trading più avanzate oggi disponibili, con numerosi strumenti avanzati, possibilità automazione e backtesting.

Deposito minimo: 500€
Licenza: SEC, FINRA

il tuo capitale è a rischio


#4

fineco trading

Fineco è un broker ben strutturato per il trading obbligazionario, con accesso a diversi BOT, BTP Italia e titoli di Stato, attraverso una piattaforma ben organizzata per questo tipo di investimenti. I costi di trading sono leggermente più elevati ma la qualità del servizio e la quantità dei prodotti negoziabili giustificano il prezzo, soprattutto per trader avanzati o professionali.

Deposito minimo: 0€
Licenza: CONSOB

il tuo capitale è a rischio


#5

ibroker

iBroker offre la possibilità di fare trading sui Futures delle obbligazioni Italiane, Europee e Americane, attraverso una piattaforma di trading veloce e completa, con spread competitivi e un valido set di strumenti di analisi tecnica.

Deposito minimo: 0€
Licenza: CNMV

il 75,31% degli investitori CFD al dettaglio
perde denaro operando con questo fornitore


Trading Intraday

trading intraday

Cos’è il trading intraday, rischio, mercati migliori, vantaggi e svantaggi, tutto quello che devi sapere su questo stile di trading online.

Cos'è il trading intraday

Il trading Intraday o day trading consiste nella pianificazione, esecuzione e controllo giornaliero delle operazioni di acquisto e vendita sui mercati finanziari, con posizioni della durata media variabile dalle 4 ore ai 15 minuti o meno nel caso dello scalping. Il trading Intraday inizia e finisce nella stessa giornata, tutte le operazioni vengono aperte e chiuse lo stesso giorno.

Per chi è indicato

Il trading intraday è una tipologia di trading online ideale per chi ha molto tempo e pazienza per analizzare i mercati ogni giorno e per più ore al giorno, per chi preferisce non avere posizioni aperte durante la notte e per chi ha come obiettivo dal 50% in su sui propri ingressi economici.

Nel trading intraday è inoltre importante saper pensare ed agire velocemente, oltre a saper controllare le proprie emozioni ed impulsi. Il trading intraday non è quindi una tecnica indicata per persone emotive o che non sono in grado di rispettare scrupolosamente un piano di trading con regole di entrata, uscita e gestione del denaro ben definite.

Il day trading è lo stile di trading che vede il maggior numero di trader perdenti, richiede disciplina, concentrazione e ottime capacità di money management. In definitiva il day trading è uno stile di trading per pochi.

Livello di rischio

Il trading intraday è più rischioso del trading multiday o swing trading in quanto il capitale viene maggiormente messo sotto pressione, ed il numero di ore dedicate all'attività di trading è generalmente più alto.

Il livello di rischio in questo caso è anche molto psicologico, oltre che monetario, ma dipende ovviamente sempre dalla pianificazione e dagli obiettivi personali definiti nel proprio piano di trading.

L’aspetto psicologico nel trading intraday gioca un ruolo determinante e senza un’accurata ed intransigente gestione del denaro, le probabilità di essere profittevoli sono molto basse.

Pro e contro

Pro

  • Risultati immediati
  • Si eliminano preoccupazioni overnight (non si tengono posizioni aperte durante la notte)
  • Possibilità di cambiare strategia rapidamente
  • Meno condizionati dalle varie analisi

Contro

  • Rischio di overtrading (fare trading in eccesso)
  • Trading ad alta frequenza
  • Meno controllo del rischio
  • Rischio psicologico elevato
  • Rischio legato alle commissioni di trading

Tecniche e strategie

Qui una panoramica delle tecniche e strategie di trading intraday più comuni, con una breve descrizione del funzionamento.

  • Scalping: consiste nella esecuzione giornaliera di numerosi trade della durata di pochi minuti e con obiettivi di profitto minimi. La tecnica dello scalping sfrutta la volatilità giornaliera del mercato e mira a “rosicchiare” pochi pip/tick per volta, con l’obiettivo di accumulare tante piccole vincite. Questa tecnica intraday è applicabile su mercati o asset che si muovono molto e con piattaforme di trading veloci (vedi qui i broker più indicati per lo scalping).
  • Utilizzo di indicatori e oscillatori su time frame bassi: consiste nella combinazione dell'analisi grafica e due indicatori, su time frame a 15, 30 o 60 minuti. La tecnica usa un indicatore direttamente integrato sul grafico del prezzo (ad esempio le Bande di Bollinger impostato di default a 20,2) ed uno esterno come l’RSI a 14 periodi. Lo scopo di questi due indicatori tecnici e quello di avere almeno due conferme prima di eseguire il trade, ad esempio, l’indicatore RSI sotto il livello 20 ed il prezzo che tocca la Banda di Bollinger inferiore, per poter eseguire un trade LONG (acquisto). È una tecnica popolare tra i trader tecnici che usano le analisi tecniche nella propria quotidianità.
  • Tecnica con Stop Loss Costante: consiste nel posizionare uno stop loss monetario o percentuale costanti su ogni trade, che sia consono al proprio livello di rischio a prescindere dal mercato. Ad esempio, sulla coppia forex USDJPY intraday il mio stop loss è di 40 pips su ogni posizione, e posso eseguire da 1 a 3 trade totali la cui somma sia almeno 80 pips di guadagno.
  • Trading sulle notizie (news trading): consiste nel fare trading al rilascio di una notizia economica rilevante, che sappiamo scuoterà il mercato in alto o in basso per un breve periodo. Ad esempio, il news trading è usato al rilascio delle trimestrali aziendali, quando infatti vengono o non vengono superate le aspettative sugli utili, il valore di quella specifica azione si muoverà sensibilmente. Sono molto frequenti i GAP di mercato in questo caso. È una delle tecniche di trading intraday più rischiose e che implica una buona conoscenza del mercato, la tecnica meno adatta per chi inizia o per chi preferisce un trading più disciplinato.

Mercati migliori

  • Dax
  • Oro
  • Petrolio
  • SP500
  • USD/JPY
  • USD/CAD

I mercati che si prestano maggiormente al day trading devono essere volatili e con volumi di contrattazioni importanti, ovvero devono muoversi molto e in quantità. Per il day trading è quindi fondamentale lavorare con asset ad alta volatilità.

Alcuni dei mercati migliori per il trading intraday sono: Dax, Oro, Petrolio, SP500 e le coppie forex USD/JPY e USD/CAD, utilizzando i Futures o i CFD, che sono gli strumenti migliori per il day trading.

Ad esempio, il Dax (indice di borsa Tedesco) ha un movimento medio giornaliero molto importante (alta volatilità giornaliera), accompagnato da un numero di operazioni elevato (alti volumi), queste caratteristiche lo rendono uno dei mercati migliori per il day trading.

In altri asset come il Gas Naturale, il movimento giornaliero può essere elevato ma non spesso viene accompagnato da un numero di contratti elevato (volumi).

Consigli

Per aumentare le probabilità di successo nel trading intraday e come consigli generali, sono 5 le qualità principali che un day trader deve imparare ed implementare nella propria quotidianità:

  1. Saper accettare la perdita 
  2. Lavorare con Stop Loss e Take profit
  3. Imparare a pensare e agire rapidamente
  4. Saper gestire e controllare l’aspetto psicologico
  5. Capire il rischio complessivo del proprio conto di trading

Che broker serve per fare trading intraday

I broker migliori per fare day trading devono offrire alta affidabilità e velocità nell’esecuzione degli ordini, basse commissioni, supporto immediato in caso di problemi ed una perfetta sincronizzazione tra le piattaforme desktop e mobile.

Nel day trading i costi e la qualità dell’esecuzione sono molto importanti (in quanto incidono in negativo sul profitto finale) è quindi consigliato scegliere accuratamente il broker con un’occhio di riguardo a questi due parametri.

Come per le altre tecniche di trading, resta poi valido il criterio di scelta legato alla regolamentazione, ovvero il fatto si scegliere soltanto broker regolamentati e di provare un conto demo prima di depositare denaro reale.

Tra quelli che abbiamo testato, i migliori broker per il trading intraday sono:

#1

xtb

XTB offre una combinazione di condizioni ottimale per fare trading intraday, una piattaforma di trading veloce e completamente web based, spread bassi ed un servizio di assistenza rapido, con la possibilità di negoziare su molti mercati CFD tra indici di borsa, forex, materie prime, ETF ed azioni pure. Tutte le strategie di trading sono consentite su XTB ed è una scelta indicata sia per privati che trader professionali.

Deposito minimo: nessuno
Licenza: CySEC, FCA, KNF

78% degli investitori CFD al dettaglio
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#2

FP Markets

FP Markets è un buon broker ECN per il day trading, soprattutto per i trader intraday che operano sulle azioni, in quanto offre una piattaforma ottimizzata per questo scopo, molto veloce e affidabile. Su FP Markets è possibile negoziare su azioni, indici, forex, materie prime e criptovalute, con spread molto competitivi e condizioni generali tra le più competitive del settore.

Deposito minimo: 100€
Licenza: CySEC, ASIC

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#3

axi broker

Axi offre un numero molto elevato di mercati CFD tra forex, indici, materie prime, criptovalute, azioni ed ETF. La piattaforma include inoltre una funzionalità specifica di copy trading, che permette di copiare le strategie di altri trader che stanno funzionando meglio. Una scelta da valutare per day trader privati e professionisti.

Deposito minimo: 0€
Licenza: FCA, ASIC

82,7% degli investitori CFD al dettaglio
perde denaro con questo fornitore


#4

ic markets

IC Markets è un broker ECN di fama mondiale e con volumi di scambi giornalieri molto elevati, offre spread molto buoni e buona velocità di esecuzione, le piattaforme di trading disponibili sono la MetaTrader 4 e 5 e la cTrader. È una scelta indicata per professionisti e principianti e per chi usa strategie automatizzate, Expert Advisor e robot trading.

Deposito minimo: 200€
Licenza: ASIC, FSA

70,81% degli investitori CFD al dettaglio
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#5

admiral markets

Admiral Markets è un broker CFD che ben si presta all’applicazione di diverse tecniche di trading e per lo stile di trading intraday. Offre condizioni buone, con spread medi di 1.0 punti sul DAX, 0.01 pips sulla coppia forex USDJPY e 0.05 pips sul petrolio, oltre a due piattaforme di trading affidabili, le classiche MetaTrader 4 e 5 disponibili in tutte le versioni, desktop, mobile e web. Il deposito minimo è di 100 Euro ed è una buona scelta da valutare per day trader di livello intermedio e professionisti.

Deposito minimo: 100€
Licenza: FCA, CySEC, ASIC

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Pullback

pullback

Cos'è, cosa indica e come si usa il pullback in analisi tecnica e nel trading online.

Cos’è il Pullback

Il pullback è una pausa o una discesa momentanea del prezzo di un’azione o asset durante la fase di continuazione di un trend a rialzo. Il pullback può essere considerato come un “respiro” del mercato, il quale si ritira momentaneamente prima di continuare la sua salita.

Il pullback è molto simile ad un ritracciamento o ad un consolidamento e talvolta questi termini vengono utilizzati per indicare la stessa cosa.

Il termine pullback (in Italiano “ritirarsi”) è generalmente usato nel trading online e in analisi tecnica per indicare cali di prezzo che durano relativamente poco (per esempio alcune sessioni consecutive) prima che il trend riprenda a salire.

Il pullback è quindi una flessione temporanea del prezzo di un asset o di un'azione, dura generalmente qualche sessione e può fungere da punto di entrata o segnale di ingresso quando confermato dagli altri indicatori tecnici.

Cosa indica il Pullback

Il pullback indica un’opportunità di acquisto in un mercato che si trova in un trend al rialzo. Una condizione fondamentale è che il trend al rialzo sia in atto da un po’ e confermato da altri indicatori tecnici come ad esempio le medie mobili.

I pullback si verificano in tutti i mercati, azionario, indici, materie prime o trading sul forex, sono un comportamento del tutto normale in un trend rialzista e rappresentano il movimento naturale del prezzo, che si muove in cicli e continuando a formare nuovi minimi e massimi.

Il pullback implica inoltre il movimento del prezzo verso un’area di supporto tecnico, prima di riprendere e continuare il suo trend verso l’alto, tuttavia nel caso in cui il pullback rompa (attraversi e prosegua verso il basso) il livello di supporto, potrebbe significare un’inversione di trend.

Come usare un Pullback

Per usare correttamente il Pullback come punto di ingresso, dobbiamo prima individuare un trend al rialzo consolidato e successivamente usare i punti di discesa del pullback come punti di entrata.

Il grafico sotto mostra un esempio sull’indice di Borsa Americano Standard & Poor 500.

Individuato un trend al rialzo consolidato, nell’esempio tramite l’uso di una trendline (linea rossa sul grafico), notiamo diversi pullback (frecce rosse sul grafico), dove il prezzo scende temporaneamente per rimbalzare poi sulla linea rossa (che funge anche da livello di supporto tecnico) e continuare la sua salita.

Alla fine della salita invece (freccia gialla sul grafico) notiamo che il pullback rompe la trendline di supporto, attraversandola e continuando verso il basso, indicando un'inversione di trend e non più un Pullback.

L’uso di più indicatori tecnici è quindi determinante per comprendere quando si tratti di un Pullback o di un’inversione di tendenza. Per fare pratica, si consiglia di iniziare su un conto demo per allenarsi ad individuare i Pullback.

pullback SP500

Pullback e inversione differenze

Pullback e inversioni sono entrambi movimenti di prezzo verso il basso, con la differenza che il Pullback è una discesa temporanea, mentre l’inversione è una discesa più lunga.

Confonderli è facile e per distinguerli è determinante utilizzare più indicatori tecnici, in quanto l’inversione implica quasi sempre un cambiamento più sostanziale nel mercato stesso. 

Il rilascio di una notizia negativa sui raccolti nelle materie prime o di un report vendite in calo da parte di un’azienda, sono condizioni che influenzano il valore di un asset o azione e che portano gli investitori a ricalcolare il valore dell’asset o azione stessa.

Questi avvenimenti che accadono fuori dai mercati, si riflettono sui grafici in ritardo, inizialmente con giornate negative che possono sembrare dei semplici pullback, ma che poi si prolungano, diventando inversioni di tendenza.

Guardare i dati economici e usare più indicatori come le trendline, canali e medie mobili, può aiutare a individuare in tempi adeguati quando si tratta di un pullback o di una inversione.

Per i principianti è consigliabile fare pratica su un conto demo ed allenarsi a individuare Pullback e inversioni sulla piattaforma di trading usando gli indicatori tecnici.

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Supporti e Resistenze

supporti e resistenze

Cosa sono e a cosa servono i supporti e le resistenze nel trading online, come si tracciano e come si usano correttamente nell'analisi tecnica dei mercati finanziari.

Supporti e resistenze cosa sono

Il livello di supporto indica l’ultimo prezzo minimo sotto il quale un asset o titolo non riesce ad andare, la resistenza, l’ultimo livello massimo sopra il quale un asset o titolo non riesce ad andare, in un determinato periodo di tempo.

Il supporto funge come da “pavimento” mentre la resistenza da “soffitto”, ovvero agiscono come da limiti inferiori e superiori all’interno dei quali il prezzo si muove e fatica a superare.

I livelli di supporto e resistenza sono il nocciolo dell’analisi tecnica nel trading online e quando vengono toccati, tendono a rappresentare un’opportunità di acquisto o vendita a seconda dei casi e della propria analisi di mercato.

Cos’è un supporto

Il supporto o livello di supporto è l’ultimo prezzo più basso registrato in un mercato, sotto il quale un asset o titolo non riesce ad andare, dato un determinato periodo.

Indica il livello di prezzo al quale i compratori tendono ad acquistare o ad entrare nel mercato e identifica il prossimo livello di prezzo più basso (minimo) che ci si aspetta venga toccato.

Si ricava dai minimi di prezzo precedenti di quel mercato/asset e indica il punto dove si ipotizza che un trend al ribasso si fermi e/o si inverta. I livelli di supporto, tendono a fungere come da “pavimento”, impedendo al prezzo di un asset di scendere ulteriormente.

livello supporto soia

Esempio di livello di supporto su un grafico giornaliero della Soia.

Nell’analisi tecnica il livello di supporto si disegna sul grafico tracciando una linea che connette i picchi più bassi del periodo considerato. La linea di supporto può essere orizzontale o inclinata verso il basso/alto assieme al trend del prezzo.

Cos’è una resistenza

La resistenza o livello di resistenza è l’ultimo prezzo più alto registrato in un mercato, sopra il quale un asset o titolo fatica ad andare, dato un determinato periodo.

La resistenza è il prossimo livello di prezzo più alto (massimo) che ci si aspetta venga toccato, si ricava dai massimi di prezzo precedenti di quel mercato/asset e indica il punto dove si ipotizza che un trend al rialzo si fermi e/o si inverta. I livelli di resistenza, tendono a fungere come da “soffitto” di un asset, impedendo al prezzo di salire ulteriormente.

resistenza

Esempio di livello di resistenza su un grafico giornaliero dell'indice di borsa Nikkei.

Il livello di resistenza viene disegnato sul grafico tracciando una linea retta o inclinata che unisce i picchi più alti di un determinato periodo di tempo e individua il prezzo al quale un asset incontra una pressione creata dal numero crescente di venditori che tentano di vendere a quel prezzo.

A cosa servono

I livelli di prezzo identificati nelle aree di supporto o resistenza, possono fungere da potenziali punti di entrata o uscita da un trade in quanto, quando un prezzo raggiunge un supporto o una resistenza, si verificano una di queste due possibilità:

  • inversione: il prezzo “rimbalza” contro la linea di supporto o resistenza e va nella direzione opposta (inversione di trend); 
  • continuazione: il prezzo continua a procedere nella stessa direzione del trend con buone probabilità di raggiungere il prossimo punto di supporto o resistenza.

Fare trading usando i supporti e le resistenze, si basa quindi sulla convinzione (in base alle proprie analisi tecniche di quel mercato o titolo) che il supporto o la resistenza verrà o non verrà rotto.

Se il prezzo rimbalza sul livello di supporto/resistenza o se lo supera e continua nella stessa direzione, possiamo entrare nel mercato ipotizzando sulla direzione futura.

Saper determinare i livelli di resistenza e supporto può migliorare drasticamente l’esito delle proprie strategie di trading a breve termine, in quanto forniscono indicazioni dei livelli minimi e massimi che un prezzo dovrebbe toccare nel breve termine. Questi livelli possono inoltre essere usati come livelli di Stop Loss e Take Profit.

Tuttavia, se individuare supporti e resistenze su un grafico è relativamente semplice, il loro utilizzo non offre nessuna garanzia reale in merito a ciò che accadrà in futuro in quanto si basano su dati passati, non a caso infatti, vengono totalmente ignorati dai alcuni trader.

Come individuare e tracciare supporti e resistenze

  • tracciando linee orizzontali sull’ultimo massimo o minimo
  • tracciando una trendline unendo gli ultimi due massimi o minimi
  • usando la media mobile come linea di supporto o resistenza

Supporti e resistenze rappresentano delle barriere di prezzo, i punti massimi e minimi dove ci si aspetta che il mercato arrivi, ma il prezzo di un asset cambia costantemente e così i supporti e le resistenze.

Si possono tracciare su tutti i tipi di grafici, a barre, candele giapponesi, ecc, e si usano in tutti i mercati finanziari, forex, materie prime, indici di borsa, azioni, ecc,

Questi sono i metodi più comunemente utilizzati per individuare e tracciare supporti e resistenze.

 

Usando le linee orizzontali

Per individuare un supporto tracciamo una linea orizzontale in corrispondenza dell’ultimo prezzo minimo toccato, per individuare una resistenza, tracceremo una linea orizzontale in corrispondenza dell’ultimo prezzo massimo toccato.

supporto resistenza usdjpy

Usando le trendline

Per individuare una linea di supporto usando le trendline (linee di tendenza), basta unire gli ultimi due minimi (livelli di prezzo più bassi) toccati da un asset o titolo, mentre per individuare una linea di resistenza basta unire gli ultimi due massimi (livelli di prezzo più alti) toccati dal prezzo stesso.

Qui un esempio sul grafico settimanale del cotone. La linea rossa rappresenta l’ultimo livello di resistenza (individuato tracciando una linea di trend che unisce gli ultimi due massimi di prezzo toccati).

Sul grafico, notiamo che il prezzo ha appena rotto (attraversato e superato) la trendline che identifica l'ultimo livelli di resistenza.

In questo caso possiamo ipotizzare con buone probabilità, che il prezzo del cotone continuerà a salire.

livello di resistenza

Usando le medie mobili

La media mobile viene spesso usata per individuare livelli di supporto e resistenze automatici. Basta inserirla sul grafico (le medie mobili sono disponibili su tutte le piattaforme di trading) e sarà semplice identificare a livello visivo la resistenza ed il supporto di un determinato mercato.

È consigliabile provare differenti timeframe sulle medie mobili, fintanto che trovano quella che lavora meglio per un obiettivo specifico.

Qui sotto un esempio sul grafico giornaliero dello zucchero, che utilizza una media mobile a 18 periodi.

supporti e resistenze con medie mobili

La media mobile è una linea in costante cambiamento sul grafico, che mostra in maniera più lineare l’andamento storico del prezzo e contemporaneamente permette al trader di identificare supporti e resistenze.

Notate come il prezzo dell’asset incontra supporto nella media mobile quando il trend è al rialzo e come funge da resistenza quando il trend è al ribasso.

Le medie mobili si possono usare in molti modi, ad esempio, cercando di anticipare i movimenti crescenti nel momento in cui il prezzo attraversa verso l’alto la media mobile, o uscendo dal un trade quando il prezzo si abbassa sotto la media mobile.

Forza di un supporto o resistenza

Numero di tocchi

Un supporto o resistenza, viene considerato tanto più forte quante sono le volte in cui il prezzo non è riuscito a superarlo.

Quanto più numerose sono le volte in cui un prezzo tocca un supporto o resistenza, quanto più viene rafforzato quel livello. Quando i prezzi continuano a rimbalzare su un supporto o resistenza, un maggior numero di venditori e compratori lo noteranno e baseranno le loro decisioni su questi livelli. È possibile inoltre che le zone di supporto e resistenza abbiano più significato quando sono precedute da grosse impennate di prezzo o discese molto ripide.

Ad esempio, una ripida ascesa verrà interpretata come una maggiore probabilità di rialzo, mentre un’ascesa lenta potrebbe essere meno attraente e quindi interpretata con più cautela da parte degli investitori. Questo è un buon esempio di come il sentimento di mercato influenza gli indicatori tecnici.

Volume

Il volume può inoltre essere usato per interpretare e prevedere la forza di un supporto o di una resistenza. Maggiore è il numero di acquisti e vendite che si verificano ad un determinato livello di prezzo, maggiore ci si aspetta che sarà la forza del supporto o della resistenza.

Tempo

Le zone di supporto e resistenza assumono inoltre maggior significato se i livelli di prezzo vengono toccati in un periodo di tempo esteso.

Esempi

Il grafico seguente mostra una linea di resistenza su un grafico giornaliero dell’indice di borsa Giapponese Nikkei. Il livello di resistenza è stato ricavato tracciando una linea orizzontale in corrispondenza dell’ultimo prezzo più alto toccato (massimo).

Dal grafico vediamo che il prezzo del Nikkei ha provato 3 volte a rompere la linea di resistenza (la linea rossa sul grafico) senza mai riuscirci. In questo caso, la linea di resistenza sembra essere forte e possiamo ipotizzare una discesa la prossima volta che il prezzo toccherà questo livello.

resistenza

Il grafico seguente mostra una linea di supporto su un grafico giornaliero del Gas Naturale. Il livello di supporto è stato ricavato tracciando una linea orizzontale in corrispondenza dell’ultimo prezzo più basso toccato (minimo).

Dal grafico vediamo che il prezzo Gas è molto vicino a toccare la linea di supporto. In questo caso, possiamo ipotizzare una salita (inversione di tendenza) la prossima volta che il prezzo toccherà questo livello.

supporto

Come è possibile intuire, la capacità di identificare un livello di supporto o resistenza può coincidere con un’opportunità di acquisto o vendita, in quanto rappresenta l’area dove generalmente i player di mercato vedono il valore e cominciano a spingere nuovamente il prezzo in alto o in basso.

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Indicatori Tecnici

indicatori tecnici

Cosa sono e a cosa servono gli indicatori tecnici: tutto quello che devi sapere sugli indicatori tecnici nell'analisi dei mercati finanziari e nel trading online.

Cosa sono gli indicatori tecnici

Gli Indicatori Tecnici sono calcoli matematici usati nell’analisi tecnica dei mercati finanziari e nel trading online, visualizzati sotto forma di oggetti grafici, basati e generati da dati storici come prezzo, volume o interessi aperti (nel caso dei futures), i quali hanno l’obiettivo di prevedere la futura direzione del prezzo di un mercato o asset.

Alcuni degli indicatori tecnici più usati sono: RSI (indice di forza relativa), l'Oscillatore Stocastico, il MACD, le bande di Bollinger, le medie mobili (moving average), l'Average True Range (ATR), le linee di trend (trend line) e il Williams %R.

Gli indicatori tecnici sono parte fondamentale dell'analisi tecnica e vengono tipicamente disegnati automaticamente sulla piattaforma di trading sotto forma di grafici, linee o canali (a seconda del tipo di indicatore).

CONCETTI CHIAVE

  • Gli indicatori tecnici sono calcoli matematici usati nelle analisi tecniche dei mercati finanziari, con l'obiettivo di identificare se il prezzo futuro salirà o scenderà.
  • Gli indicatori tecnici si basano principalmente sul prezzo, volume o interessi aperti in un determinato mercato e vengono disegnati automaticamente sulla piattaforma di trading sotto o in sovrapposizione al grafico del prezzo.
  • Gli indicatori tecnici si possono suddividere diverse tipologie in base a cosa misurano e a cosa servono ad individuare: trend, momentum, volatilità.
indicatori tecnici analisi tecnica

Esempio di uso degli indicatori tecnici trend line, Stocastico e MACD in un analisi tecnica sul cotone.

Come funzionano e a cosa servono

Ogni indicatore ha uno ed un solo scopo ben preciso, possono essere usati in sovrapposizione al grafico principale del prezzo oppure in un grafico a parte (generalmente sotto i grafico principale del prezzo). Possono inoltre essere usati per effettuare test sui dati storici passati, per vedere quanto sarebbero stati efficaci nel prevedere la futura direzione del prezzo in un determinato mercato o asset.

Gli indicatori tecnici usano quindi i dati storici passati, in particolar modo il prezzo, per prevedere cosa succederà in futuro, per capire se il prezzo salirà o scenderà, per individuare i punti di entrata e uscita da un trade, per capire dove impostare lo stop loss o per confermare o smentire falsi segnali. 

Gli indicatori tecnici si possono usare per effettuare analisi tecniche su qualsiasi mercato nel trading online: azioni, futures, materie prime, obbligazioni, mercato valutario (forex), indici di borsa e altri prodotti.

Gli indicatori tecnici sono preferiti dai trader attivi dal momento che sono concentrati sull’analisi dei movimenti di prezzo a breve termine; questo non impedisce comunque che anche gli investitori a lungo periodo possano applicare gli indicatori per identificare i momenti di entrata ed uscita di un trade.

Tipi di indicatori tecnici

Gli indicatori si dividono in diverse tipologie a seconda di cosa misurano e di cosa ci dicono, di seguito le principali tipologie di indicatoti tecnici.

  • Indicatori di Trend: sono gli indicatori che identificano e individuano un trend, con l’obiettivo di capire se il trend continuerà nella stessa direzione o cambierà. Alcuni esempi di indicatori di trend sono: ADX (Average directional index), lo Smart Money Index (che misura il sentiment degli investitori), le Trend Line (linee di trend) e le Medie Mobili (moving average).
  • Oscillatori: sono gli indicatori tecnici che oscillano tra un minimo e massimo locale e sono tracciati nella parte superiore o inferiore del grafico. Alcuni esempi è l’oscillatore stocastico, MACD o l’indice di forza relativa.
  • Indicatori Momentum: misurano la forza di un mercato e la tendenza di un prezzo nel continuare a salire o continuare a scendere, attraverso la misurazione del tasso di variazione dei prezzi rispetto ai loro livelli effettivi. Alcuni indicatori di Momentum sono il Williams %R, l’oscillatore Stocastico ed il Relative Strength Index (RSI).
  • Indicatori di Volume: misurano il volume, ovvero la quantità o volume di un titolo o asset (azioni, obbligazioni, contratti futures, materie prime, ecc) che è stato scambiato in un determinato periodo di tempo. Alcuni indicatori di volume popolari sono: On-balance volume (OBV) e Accumulation/Distribution.
  • Indicatori di Volatilità: misurano la volatilità di un mercato o asset, ovvero il grado di variazione dei prezzi nel tempo. Gli indicatori tecnici di volatilità più popolari sono l’Average True Range (ATR) e i canali di Keltner.
  • Overlays: gli indicatori tecnici che usano la medesima scala dei prezzi vengono tracciati sul grafico del prezzo. Tra i più famosi indicatori overlay, abbiamo le bande di Bollinger e l’Ichimoku.

Limiti degli indicatori tecnici

Il limite degli indicatori tecnici è che possono essere mal interpretati, oltre al fatto che si basano su dati passati, i quali, secondo gli analisti fondamentali, non rappresentano un'indicazione sufficiente per capire cosa succederà in futuro.

Sebbene la lettura di un indicatore singolo sia quasi inequivocabile, la combinazione simultanea di più indicatori può portare ad interpretazioni diverse, senza contare le infinite possibilità in fatto di impostazioni (ogni indicatore ha impostazioni modificabili differenti) e il timeframe usato nell'analisi (giornaliero, settimanale, ecc).

Gli indicatori tecnici sono uno strumento e come tale vanno utilizzati, non sono infallibili (come qualsiasi altro strumento di analisi dei mercati finanziari) e vanno, prima di tutto compresi, capire il significato e lo scopo reale di un singolo indicatore è molto importante per i trader che vogliono usare l'analisi tecnica nella propria attività di trading. 

Esempi di indicatori tecnici più usati

I seguenti grafici mostrano alcuni degli indicatori tecnici più usati, come le Medie Mobili (moving average), il Williams %R, l’indice di convergenza/divergenza delle medie mobili (MACD) e di Accumulazione/Distribuzione (accumulation/distribution), l’indicatore di Momentum e di Volume.

indicatori tecnici medie mobili e williams %R

Esempio di uso degli indicatori tecnici Moving Average (medi mobili) linee gialla e viola, e Williams %R, nella parte bassa del grafico.

indicatori macd e accumulation distribution

Esempio di uso degli indicatori tecnici MACD (grafico in mezzo) e Accumulation/Distribution (grafico in basso).

momentum e volume

Esempio di uso degli indicatori tecnici Momentum (grafico in mezzo) e Volumes (grafico in basso).

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Analisi Tecnica

analisi tecnica

Cos'è, a cosa serve, come si usa, pro e contro: la guida completa sull'analisi tecnica nei mercati finanziari e nel trading online.

Cos’è l’analisi tecnica?

L’analisi tecnica è lo studio dei dati storici del mercato, come prezzo, cicli e volume, attraverso l’uso di indicatori tecnici, linee di trend e indicatori grafici, con lo scopo di prevedere il comportamento futuro del mercato. 

Gli analisti tecnici mirano quindi a prevedere dove andrà il prezzo di un determinato mercato, basandosi sul suo comportamento storico passato, al fine di identificare i punti di entrata ed uscita di un potenziale trade (posizione). 

Una condizione sottintesa dell’analisi tecnica riguarda il fatto che il mercato abbia processato tutte le informazioni disponibili e che queste vengano riflesse nel grafico relativo al prezzo. Le due forme più comuni di analisi tecnica sono i pattern grafici e gli indicatori tecnici (statistici).

A cosa serve l’analisi tecnica?

L’analisi tecnica ha l’obiettivo di determinare se il trend in atto continuerà o quando si invertirà. Analisi tecnica è in realtà un termine generico usato per indicare una varietà di strategie che dipendono dall’interpretazione dei movimenti del prezzo di un determinato prodotto o asset.

Gli analisti tecnici si affidano principalmente alle linee di tendenza (trend line), altri alla formazioni delle candele, mentre altri ancora preferiscono bande, canali, riquadri grafici e oscillatori. 

L’analisi tecnica usa una combinazione di strumenti, per individuare i punti migliori dove entrare ed uscire dal mercato. 

Ad esempio, un pattern grafico potrebbe indicare un punto di entrata per un trade short (vendita / SELL); in aggiunta, il trader tecnico guarderà anche le medie mobili calcolate in differenti periodi di tempo, al fine di confermare o meno il probabile punto di inversione.

analisi tecnica mercati finanziari

Esempio di analisi tecnica sul petrolio con gli indicatori Fibonacci e oscillatore Stocastico.

Come usare l’analisi tecnica

Il principio fondamentale dell’analisi tecnica è il concetto che il prezzo di mercato riflette tutte le informazioni disponibili che possono influenzare il mercato stesso. Secondo molti analisti tecnici, non c’è bisogno di guardare i movimenti economici, l’analisi fondamentale, o seguire i nuovi sviluppi in quanto sono già tutti espressi all’interno del prodotto. 

Gli analisti tecnici generalmente credono che i prezzi si muovano sotto forma di trend e che lo storico del sentimento di mercato tenda a ripetersi. I due tipi principali di analisi tecnica sono i pattern grafici e gli indicatori tecnici (statistici). 

I pattern grafici rappresentano una forma soggettiva di analisi tecnica in quanto cercano di identificare un’area di supporto o resistenza osservando uno specifico pattern. 

Questi pattern, sostenuti da fattori psicologici, vengono disegnati per prevedere la direzione del prezzo, seguendo uno specifico prezzo e momento in cui si genera un crollo o una salita. Per esempio, un pattern di triangolo ascendente, rappresenta una probabilità di rialzo, mostrando un’area chiave di resistenza. Un’uscita da questa resistenza potrebbe condurre ad un significativo aumento del volume verso l’alto. 

Gli indicatori tecnici rappresentano una forma statistica di analisi tecnica nella quale i trader applicano varie formule matematica a prezzi e volumi. Gli indicatori tecnici più comuni sono le medie mobili, lo strumento più semplice ed utilizzato per individuare i trend con più facilità.

Molti sistemi di trading automatici e manuali, si basano sugli indicatori tecnici dal momento che possono essere calcolati in maniera quantitativa.

Limiti dell'analisi tecnica

L’analisi tecnica ha le stesse limitazioni di tutte le strategie di trading basate sugli indicatori tecnici: il grafico può essere mal interpretato

L’interpretazione può essere basata su un volume basso, i periodi (timeframe) usati per le medie mobili possono essere troppo lunghi o troppo corti, i prezzi mostrati dai broker sono diversi, ecc.

La limitazione più importante da tenere a mente è che gli indicatori tecnici non muovono il mercato, ma l’esatto contrario, ovvero è il mercato che “disegna” gli indicatori sul grafico, in quanto questi si formano in base all’andamento del prezzo (quindi solo dopo il prezzo).

Nella maggior parte dei casi inoltre, gli indicatori tecnici sono gli stessi per tutti (quello che vedi tu è lo stesso che vedono gli altri che usano gli stessi indicatori) e, considerando che la maggior parte dei trader perde, si può facilmente intuire che, nella maggior parte dei casi, l’interpretazione fatta non è corretta.

Aspetto importante di distinzione è quindi il come si usano, ovvero in quale combinazione e come si interpretano.

L’analisi tecnica funziona?

L’analisi tecnica è uno strumento di analisi dei mercati finanziari e come tale va considerato, non è in grado di prevedere il futuro con esattezza (come nessuno strumento o sistema di trading), ma serve ad identificare possibili continuazioni o inversioni di tendenza.

Secondo alcuni, l’analisi tecnica è legge, secondo altri è spazzatura. Le opinioni e le scuole di pensiero sul tema sono molto diverse e la verità, probabilmente sta nel mezzo.

Esistono trader tecnici di successo ed esistono trader fondamentali di successo, non è quindi possibile affermare con assoluta verità che l'analisi tecnica funziona o che non funziona. Secondo le nostre opinioni, il merito del successo è molto più probabilmente da attribuire al sistema o alla strategia di trading. 

Se da una parte gli strumenti dell’analisi tecnica sembrano avere reali capacità di individuare dove andrà il mercato, è altrettanto vero che la maggior parte dei trader è in perdita e, per la legge dei grandi numeri, è sicuro che buona parte di questi trader perdenti usa l’analisi tecnica.

Una domanda da sempre dibattuta è quindi: cosa non funziona? L’analisi tecnica o l’interpretazione (personale) dell’analisi tecnica?

Il nostro consiglio ai trader tecnici che iniziano, è quello di considerare l’analisi tecnica come uno strumento da utilizzare all’interno di un sistema di trading ben definito, di utilizzare un set di più indicatori e non affidarsi ad uno solo, ma ognuno con uno scopo ben preciso.

Analisi tecnica e analisi fondamentale, differenze

L'analisi tecnica mira a individuare il prezzo futuro basandosi sui dati passati (prezzo, volumi, etc.), mentre l’analisi fondamentale mira a stabilire e prevedere il prezzo futuro basandosi sulle caratteristiche economico-finanziarie e sui dati macroeconomici di un mercato o asset.

Gli analisti tecnici credono che il migliore approccio si basi sul seguire un trend mentre si forma, d’altra parte, gli analisti fondamentali ignoreranno i trend del grafico prediligendo un’analisi delle informazioni contabili e del profilo di mercato di una specifica azienda, alla ricerca del valore intrinseco che non si riflette nel prezzo. 

L'analisi fondamentale è spesso applicata alle società quotate in Borsa o in procinto della quotazione, per valutare la convenienza o meno di un dato investimento, valuta la solidità patrimoniale e la redditività di un'azienda, determinando il valore intrinseco (o fair value) della società.

Analisi tecnica e analisi fondamentale hanno entrambe punti di forza e limiti, e non esiste un migliore o peggiore modo di analizzare il mercato. 

Ci sono infatti, svariati esempi di trader di successo che usano l’analisi tecnica e altrettanti trader di successo che usano l’analisi fondamentale, così come si trovano spesso esempi di investitori che combinano i due tipi di analisi. 

Cenni storici e origini

L’analisi tecnica nei mercati finanziari viene utilizzata da centinaia di anni, già a partire dal 17esimo secolo. I pattern delle candele hanno origina in Giappone, dove i commercianti cercavano di scoprire i pattern del trading per i loro raccolti di riso.

Il day trading, possibile grazie ad internet negli anni 90, ha infine reso lo studio di questi pattern molto popolare. Da sempre, gli investitori analizzano quindi la cronologia dei grafici di un prodotto per scoprire nuovi pattern da usare per individuare i punti di entrata ed uscita migliori.

I pattern di inversione sono particolarmente importanti per gli investitori in quanto svariati strumenti di analisi tecnica si basano su questi elementi. Il doji o engulfing pattern ad esempio, sono entrambi usati per prevedere una potenziale imminente inversione del mercato.

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