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Rapporto rischio rendimento

rapporto rischio rendimento

Cos’è il rapporto rischio/rendimento, come si calcola e come si usa nel trading.

Cos'è il rapporto rischio rendimento nel trading

Il rapporto rischio rendimento nel trading è il rapporto tra il rendimento atteso e il rischio associato, ovvero l’importo messo a rischio in relazione al rendimento ipotizzato. Ad esempio, un rapporto rischio rendimento di 1:3, indica che il rendimento sperato sarà 3 volte il capitale messo a rischio per quella operazione.

Conoscere il rapporto rischio/rendimento può aiutare a valutare quale operazione o investimento offre il miglior rapporto tra rischio e rendimento, e quindi a prendere decisioni più consapevoli ed informate.

Tipologie di rischio

Esistono diverse tipologie di rischio associato agli investimenti, tra cui:

  • il rischio di mercato: è il rischio che il valore degli investimenti diminuisca a causa di fluttuazioni del mercato;
  • il rischio di credito: è il rischio di perdere denaro a causa del fallimento di un'azienda o di un emittente di obbligazioni;
  • il rischio di liquidità: è il rischio di non poter vendere un'attività rapidamente al prezzo desiderato;
  • il rischio di cambio: è il rischio che il valore degli investimenti diminuisca a causa di fluttuazioni del tasso di cambio.

Come si calcola il rapporto rischio rendimento

Il rapporto rischio/rendimento si calcola dividendo il rendimento atteso per il rischio che si è assunto. Il rendimento atteso è il rendimento che ci aspettiamo di ottenere dall'investimento, mentre il rischio è la possibilità di perdere denaro.

Ad esempio, se un investimento ha un rendimento del 10% e un rischio del 5%, il rapporto rischio/rendimento sarà 2. Questo significa che per ogni unità di rischio che si assume, si ottengono due unità di rendimento.

Come usare il rapporto rischio rendimento

Il rapporto rischio rendimento può essere utilizzato per valutare la fattibilità di un determinato investimento. Ad esempio, se due investimenti hanno lo stesso rendimento ma uno ha un rischio maggiore dell'altro, è possibile utilizzare il rapporto rischio/rendimento per determinare quale investimento offre il miglior rapporto tra rischio e rendimento.

Un alto rapporto rischio/rendimento indica che l'investimento ha un alto potenziale di rendimento rispetto al rischio associato ad esso. In questo caso, potrebbe essere conveniente investire in questo tipo di attività.

Al contrario, un basso rapporto rischio/rendimento indica che l'investimento ha un basso potenziale di rendimento rispetto al rischio associato ad esso. In questo caso, potrebbe essere meglio evitare questo tipo di attività.

Esempio di un buon rapporto rischio/rendimento

Nel trading, un buon rapporto rischio/rendimento è generalmente considerato essere 1:2, ovvero dove si mira a guadagnare il doppio rispetto a quanto messo a rischio; ad esempio, rischio 100 euro per guadagnarne 200.

Negli investimenti, dove si pianificano operazioni più a lungo termine, un buon rapporto rischio/rendimento può essere considerato 1:4 o superiori, ovvero dove metto a rischio 100 euro per guadagnarne 400.

Margin Call

margin call

Cosa significa il termine Margin Call, come funziona e come gestire questo evento nel trading.

Cos'è la Margin Call nel Trading

La Margin Call nel trading (“chiamata di margine” in Italiano) è un avviso di emergenza che il broker invia al trader quando il margine della posizione scende al di sotto del livello minimo richiesto per mantenerla aperta.

La Margin Call si attiva anche quando la perdita è vicina o equivalente all’importo del margine, per prevenire che il conto di trading vada in negativo.

La Margin Call è una situazione comune nel trading a leva, dove il margine può scendere rapidamente a causa della volatilità del mercato.

Termini utilizzati nelle Margin Call

Per comprendere appieno cosa sono le Margin Call, ecco i termini utilizzati in questa situazione:

  • Livello di margine: la percentuale di denaro che il trader deve avere depositato sul conto per mantenere le posizioni aperte. Il livello di margine è espresso in percentuale, e può variare anche in base al broker.
  • Margine disponibile: la quantità di denaro che il trader ha ancora a disposizione sul conto per aprire nuove posizioni o per abbassare il livello di margine.
  • Margine non disponibile: è il margine che il trader ha già impegnato per mantenere le proprie posizioni aperte e che non può utilizzare per acquistare nuove posizioni.
  • Soglia di margine: il livello minimo di margine richiesto dal broker per mantenere le posizioni aperte. Se la soglia di margine viene raggiunta o superata, il broker richiede una Margin Call per coprire il margine necessario.
  • Leva finanziaria: il rapporto tra il denaro investito dal trader e il valore totale della posizione aperta. Una leva finanziaria più alta significa che il trader ha maggiore esposizione al rischio di perdita, ma può anche generare maggiori profitti in caso di andamento positivo del mercato.
  • Posizione aperta: è un'operazione di trading ancora in corso. In caso di Margin Call, il broker richiede al trader di coprire il margine necessario per mantenere le posizioni aperte.
  • Copertura del margine: il depositare ulteriori fondi sul conto per coprire il margine richiesto dal broker e mantenere le posizioni aperte.
  • Liquidazione delle posizioni: il processo per il quale il broker chiude automaticamente le posizioni aperte del trader, in caso di mancata copertura del margine richiesto in seguito alla Margin Call.

Come calcolare la Margin Call

Per calcolare una Margin Call, è necessario conoscere il livello di margine richiesto dal broker e il valore della posizione aperta del trader. Il livello di margine richiesto dal broker può variare a seconda del broker e della posizione aperta, ma in generale si aggira intorno al 30-50% del valore totale della posizione aperta.

Supponiamo che un trader abbia aperto una posizione sul mercato forex sulle coppie di valute EUR/USD con una leva finanziaria di 100:1, effettuando un investimento di $10.000. Il valore totale della posizione aperta del trader sarebbe quindi di $10.000 x 100 = $1.000.000.

Supponiamo anche che il livello di margine richiesto dal broker sia del 50% del valore totale della posizione aperta. In questo caso, il broker richiederebbe al trader di mantenere un margine di almeno $500.000 (50% x $1.000.000) sul conto per mantenere la posizione aperta.

Se l'andamento del mercato non va nella direzione prevista dal trader, e il valore della posizione aperta scende al di sotto del margine minimo richiesto sul conto (in questo esempio, pari a $500.000), il broker effettuerà una Margin Call per richiedere al trader di depositare ulteriori fondi sul conto per coprire il margine richiesto. Se il trader non deposita i fondi richiesti entro i tempi stabiliti dal broker, quest’ultimo potrebbe chiudere la posizione per ridurre il debito del trader e recuperare i propri soldi.

Come funziona la Margin Call

La notifica può essere inviata dal broker tramite email oppure sulla piattaforma di trading. Un investitore che riceve una Margin Call deve depositare ulteriori fondi sul proprio conto di trading entro un certo periodo di tempo, sia per evitare la chiusura forzata della posizione, sia per coprire le perdite.

Inoltre, il trader deve valutare la sua strategia di trading e le sue posizioni per evitare situazioni simili in futuro.

Come evitare una Margin Call

Per evitare di ricevere un’ulteriore Margin Call si può:

  • utilizzare delle strategie di gestione del rischio per minimizzare le perdite e massimizzare i profitti;
  • monitorare costantemente il valore del margine delle proprie posizioni;
  • nel caso di trading a leva, optare per una leva conservativa per ridurre i rischi;
  • utilizzare un ordine stop loss per evitare ulteriori perdite.

Esempi di Margin Call

Esempio 1: un trader ha 10.000 Euro sul conto per fare trading. Decide di investire 50.000 Euro in azioni con leva finanziaria 5:1. Supponiamo che il broker richieda un livello di margine del 50%. Se il valore delle azioni diminuisce del 20%, il valore dell'investimento del trader scende a 40.000 Euro. In questo caso, il margine a disposizione del trader è del 20% x €40.000 = €8.000, che è inferiore al margine richiesto del 50% x €40.000 = €20.000. Il broker effettuerebbe quindi un Margin Call e richiederebbe al trader di depositare ulteriori fondi sul conto per portare il margine al livello richiesto. Nel caso in cui il trader non depositi i fondi richiesti, il broker potrebbe vendere le azioni per recuperare i propri fondi.

Esempio 2: un investitore deposita 1.000 Euro sul proprio conto di trading e utilizza una leva di 1:100. Il margine richiesto per aprire una posizione è del 1%, quindi il trader può aprire una posizione da 100 Euro. Se la posizione subisce una perdita di 50 Euro, il margine disponibile scende al di sotto del livello minimo richiesto, e il broker invia una Margin Call al trader per chiedere di depositare ulteriori fondi sul conto di trading.

Esempio 3: un trader compra 1.500 azioni di una società quotata in Borsa a 20 Euro l'azione. Il margine iniziale richiesto per investire in questo titolo è del 50% (ovvero la metà del valore dell'azione iniziale, per un totale di 15.000 Euro). Se il valore dell'azione scende a 10 Euro l'azione, il valore delle azioni ed il margine richiesto risulteranno equivalenti, perciò l'investitore riceve una Margin Call dal suo broker che gli chiederà di depositare denaro sufficiente a far salire il margine del suo conto.

Prodotti a leva

prodotti a leva

Cosa sono, tipologie e caratteristiche dei prodotti finanziari a leva.

Cosa sono e come funzionano i prodotti a leva

I prodotti a leva sono strumenti che permettono di investire su asset finanziari amplificando il rischio e quindi i guadagni o le perdite. Un prodotto a leva permette di investire una somma di denaro superiore a quella effettivamente posseduta tramite un prestito concesso dal broker, che si occupa di coprire il resto dell'importo necessario. I prodotti a leva consentono quindi di moltiplicare il potenziale guadagno (o le perdite) di un investimento.

Il funzionamento dei prodotti a leva si basa sull'utilizzo di margini, ovvero delle garanzie richieste dal broker per poter investire. 

L'utilizzo dei prodotti a leva comporta rischi elevati, dove in alcuni casi è possibile perdere più di quanto si ha investito.

Quali sono i prodotti a leva finanziaria

Tra i prodotti a leva finanziaria più comuni ci sono i CFD (contratti per differenza), gli ETF (Exchange Traded Fund) a leva, gli strumenti derivati, come i futures e le opzioni su azioni e le criptovalute.

Caratteristiche dei CFD

I CFD sono caratterizzati da una leva finanziaria elevata, che permette di investire grandi quantità di denaro con una somma relativamente bassa, su un'ampia gamma di asset finanziari, senza dover possedere direttamente l'asset sottostante.

L'investitore apre una posizione long o short (rispettivamente al rialzo o al ribasso) sul prezzo dell'asset, e guadagna o perde in base alla differenza tra il prezzo di apertura e quello di chiusura della posizione. In pratica, il trader specula sul movimento del prezzo dell'asset, senza dover acquistarlo fisicamente.

Per investire o fare trading sui CFD vedi qui la lista dei broker CFD regolamentati consigliati.

Caratteristiche degli ETF a leva

Gli ETF a leva sono caratterizzati da una leva finanziaria fissa, che permette di moltiplicare il rendimento dell'indice di riferimento, con un valore che solitamente varia da 2x a 3x.

Gli ETF a leva permettono di investire sull'andamento di un indice, amplificando i guadagni (o le perdite) grazie all'utilizzo della leva finanziaria. In pratica, se l'indice di riferimento sale del 1%, un ETF a leva 2x guadagnerà il 2%, mentre un ETF a leva 3x guadagnerà il 3%.

Gli ETF a leva sono un'alternativa più sicura rispetto ai CFD, poiché il rischio di perdita è limitato al capitale investito. Tuttavia, è importante valutare con attenzione il livello di leva finanziaria utilizzato, in quanto un'eccessiva esposizione al rischio può comunque portare a perdite significative.

Caratteristiche degli ETF inversi a leva

Anche gli ETF inversi a leva sono caratterizzati da una leva finanziaria fissa, che varia solitamente da 2x a 3x. Gli ETF a leva e gli ETF inversi a leva sono simili, in quanto entrambi utilizzano l'effetto leva per amplificare o invertire il rendimento di un'indice sottostante o di un paniere di azioni.

Gli ETF inverso a leva permettono di guadagnare quando l'indice di riferimento scende. Ad esempio, un EFT inverso a leva 2x su un indice che registra una diminuzione del 5%, registrerà una crescita del 10%.

Gli ETF inversi a leva sono un'alternativa interessante per gli investitori che vogliono proteggere il proprio portafoglio in caso di ribasso del mercato.

Caratteristiche dei futures

I futures sono prodotti a leva che consentono di investire grandi quantità di denaro con un capitale relativamente basso. Con questi strumenti derivati è possibile investire su un'ampia gamma di asset finanziari, come indici, valute o materie prime.

L'investitore acquista un contratto future, che gli consente di guadagnare sulla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita dell'asset.

Per fare trading sui futures, vedi qui la lista dei broker futures che abbiamo avuto modo di testare.

Caratteristiche opzioni su azioni

Le opzioni su azioni sono caratterizzate da una leva finanziaria variabile, che dipende dal prezzo dell'azione e dal livello di leva utilizzato. Questi strumenti derivati permettono di investire sulle variazioni di prezzo di un'azione, senza doverla acquistare fisicamente.

In pratica, le opzioni su azioni sono contratti che danno il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere un'azione ad un prezzo prestabilito entro una data futura. In pratica, l'investitore acquista un'opzione call se prevede un rialzo del prezzo dell'azione, o un'opzione put se prevede un ribasso.

Caratteristiche delle crypto

Le criptovalute sono caratterizzate da una forte volatilità, che può portare a guadagni significativi ma anche a perdite importanti. Le criptovalute sono valute digitali basate sulla tecnologia blockchain, che consentono di effettuare transazioni in modo sicuro e anonimo. In pratica, l'investitore acquista una criptovaluta, come ad esempio il Bitcoin e guadagna sulla differenza di prezzo.

L'investimento in criptovalute comporta anche dei rischi elevati, poiché le criptovalute possono subire forti fluttuazioni di prezzo in breve tempo. Inoltre, il mercato delle criptovalute non è regolamentato, il che comporta un rischio aggiuntivo per gli investitori.

Per fare trading sulle crypto, vedi qui l'elenco dei broker di criptovalute testati e consigliati.

Piano di trading

Piano di trading

Cos’è, quali vantaggi comporta e come si definisce un piano di trading personalizzato su misura.

Cos'è un piano di trading e perché è importante utilizzarlo?

Il piano di trading è un documento che contiene una strategia di investimento dettagliata e ben strutturata, che aiuta a prendere decisioni informate, a minimizzare i rischi e a massimizzare i profitti.

Questo documento, oltre a definire le regole di trading, include una serie di informazioni utili, come gli obiettivi di profitto, i criteri di entrata e uscita dal mercato, il livello di rischio che si è disposti a prendere, gli indicatori di mercato e le tecniche di gestione del capitale.

L'utilizzo di un piano di trading permette al trader di avere una visione chiara e dettagliata del proprio approccio al mercato, aumentando così la possibilità di successo. Inoltre, un piano di trading può aiutare il trader a rimanere disciplinato e a non farsi prendere dall'emozione del momento, evitando così di commettere errori costosi.

Per questi motivi il piano di trading è considerato uno strumento essenziale per qualsiasi trader che operi nel mercato finanziario.

Vantaggi dell'usare un piano di trading

L'uso di un piano di trading ha molti vantaggi. In primo luogo, aiuta il trader a rimanere disciplinato e a seguire una strategia ben definita, mantenendo così la calma durante le operazioni di trading.

In secondo luogo, aiuta il trader a gestire il rischio e a massimizzare i profitti. Infine, un piano di trading ben strutturato può aiutare il trader a capire meglio il mercato finanziario e a sviluppare nuove strategie di trading.

Nello specifico, il trader può sfruttare il piano di trading per rimanere concentrato sui propri obiettivi a lungo termine, evitando di farsi distrarre dalle fluttuazioni a breve termine del mercato.

Come creare un piano di trading

La creazione di un buon piano di trading efficiente richiede tempo e impegno. Per creare un piano di trading efficace, si consiglia di dividere il piano in diverse fasi:

  1. valutazione realistica delle proprie capacità e dei propri obiettivi di trading;
  2. studio del mercato finanziario e dei diversi tipi di trading disponibili;
  3. definizione degli obiettivi di investimento a lungo termine e del livello di rischio che si è disposti a prendere;
  4. creazione del proprio piano di trading, a partire dalla definizione
    • della strategia di investimento
    • dei criteri di entrata e uscita dal mercato
    • del livello di rischio che si è disposti a prendere
  5. monitoraggio costante del proprio piano di trading per apportare eventuali modifiche in base alle mutevoli condizioni del mercato.

Quanto dura un piano di trading?

La durata di un piano di trading dipende dalle condizioni del mercato e dagli obiettivi del trader. Ciò significa che un piano di trading non ha una durata prestabilita, ma ciò non significa che una volta definito un piano di trading questo sia immutabile.

Infatti un buon piano di trading deve essere non solo dettagliato e ben strutturato, ma anche essere flessibile e adattabile alle diverse condizioni di mercato, che, per questo motivo, deve essere monitorato costantemente.

Strumenti utili per il piano di trading

Ci sono diversi strumenti utili per il piano di trading. Innanzitutto ci sono le piattaforme di trading online, che offrono una vasta gamma di strumenti per sviluppare nuove strategie di trading, oltre a software di analisi tecnica per monitorare le tendenze di mercato e identificare i punti di ingresso e uscita.

Si consiglia inoltre di utilizzare un calendario economico per tenersi aggiornati sulle notizie e gli eventi che possono influenzare il mercato. Infine, è importante utilizzare un diario di trading per registrare le proprie operazioni e analizzare i risultati.

Tipi di ordini nel trading

Tipi di ordini nel trading

Cosa sono e quali tipologie di ordini ci sono nel trading.

Cosa sono gli ordini nel trading

Gli ordini nel trading sono le istruzioni che un trader dà al proprio broker per eseguire una transazione. Essi consentono ai trader di impostare dei parametri specifici per l'acquisto o la vendita di titoli, in modo da automatizzare il processo di trading e di garantire che le transazioni vengano eseguite al momento giusto e con il prezzo giusto. 

Tipi di ordini nel trading

Esistono diversi tipi di ordine nel trading, ognuno dei quali ha un suo scopo specifico. I quattro tipi di ordine più comuni che troviamo in tutte le piattaforme di trading sono: ordine di mercato, ordine stop, ordine limite e ordine stop limite.

Ordine di mercato

L'ordine di mercato è il tipo di ordine più semplice e comune nel trading. Con questo tipo di ordine è possibile acquistare o vendere un determinato numero di titoli immediatamente al prezzo di mercato corrente, senza alcuna garanzia sul prezzo di esecuzione.

Ordine stop

L'ordine stop è un tipo di ordine di vendita che viene eseguito solo quando il prezzo raggiunge un determinato livello, noto come "prezzo stop". Ciò significa che, se il prezzo di mercato raggiunge il prezzo stop, l'ordine viene attivato e il broker esegue la transazione.

Questo tipo di ordine viene utilizzato principalmente per limitare le perdite o per proteggere i profitti. Ad esempio, se si acquista un'azione a 100 Euro e si vuole limitare le perdite a 90 Euro, si potrebbe piazzare un ordine stop a 90 Euro. Quindi, se il prezzo scende a 90 Euro, l'ordine stop diventa un ordine di vendita e l'asset viene venduto automaticamente.

Ordine limite

L'ordine limite è un tipo di ordine di acquisto che viene eseguito solo se il prezzo di un titolo raggiunge un valore specifico, noto come “prezzo limite”. Questo tipo di ordine viene utilizzato principalmente per garantire un prezzo di esecuzione specifico.

Ad esempio, se il prezzo attuale è 100 Euro e se si vuole acquistare un'azione quando il prezzo scende a 95 Euro, si può piazzare un ordine limite a 95 Euro. Se il prezzo scende a 95 Euro, l'ordine limite viene eseguito e si acquista l'asset al prezzo specificato.

Ordine stop limite

L'ordine stop limite è un tipo di ordine che combina gli aspetti dell'ordine stop e dell'ordine limite. L'ordine stop limite è un tipo di ordine che viene eseguito solo se il prezzo di un titolo raggiunge un determinato livello (prezzo stop), ma solo se il prezzo di esecuzione è almeno uguale a un certo livello (prezzo limite).

L'ordine stop limite viene utilizzato principalmente per limitare le perdite o proteggere i profitti, e, al tempo stesso, ottenere un prezzo specifico per la transazione.

Opzioni finanziarie

Opzioni finanziarie

Cosa sono, in quali tipologie si dividono e come funzionano le opzioni finanziarie.

Cosa sono le opzioni finanziarie?

Le opzioni finanziarie sono uno strumento di investimento flessibile utilizzate principalmente per speculare sui movimenti dei mercati, ma anche utilizzate per la gestione del rischio.

Nella pratica, le opzioni finanziarie sono contratti che danno al compratore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere un asset a un prezzo prestabilito in una data futura. Il prezzo prestabilito è chiamato "prezzo di esercizio" o "strike price".

Il compratore di un'opzione paga un premio al venditore dell'opzione stessa per avere il diritto di acquistare o vendere l'asset. D’altra parte, il venditore deve vendere o acquistare l'asset al prezzo di esercizio concordato, se il compratore decide di esercitare l'opzione.

Le opzioni finanziarie sono utilizzate in diversi mercati finanziari, tra cui il mercato azionario, il mercato delle materie prime e il mercato delle valute.

Vantaggi delle opzioni finanziarie

Le opzioni finanziarie offrono diversi vantaggi rispetto ad altri strumenti finanziari, ad esempio:

  • possibilità di ottenere perdite o profitti elevati con un investimento relativamente basso;
  • consentono di limitare le perdite, poiché il compratore ha solo il diritto di acquistare o vendere l'asset, ma non l'obbligo;
  • maggiore flessibilità rispetto ad altri strumenti, sia perché consentono di negoziare su una vasta gamma di asset, sia perché gli investitori possono acquistare o vendere opzioni in qualsiasi momento.

Tipologie di opzioni finanziarie

Esistono diversi tipi di opzioni finanziarie, tra cui le opzioni call e le opzioni put, ognuna con caratteristiche specifiche.

Parlando di opzioni call e opzioni put, ci si imbatterà spesso in termini specifici riguardanti le caratteristiche delle opzioni stesse, come:

  • Prezzo di esercizio: il prezzo prestabilito a cui l'asset può essere acquistato o venduto.
  • Data di scadenza: la data in cui l'opzione scade e il compratore deve decidere se esercitare o meno il diritto di acquistare o vendere l'asset.
  • Premio: Il prezzo che il compratore paga per l'opzione call o per l’opzione put.
  • Valore intrinseco: la differenza tra il prezzo di mercato dell'asset e il prezzo di esercizio dell'opzione call o dell’opzione put.
    Valore temporale: il valore dell'opzione call o dell’opzione put che deriva dal tempo rimanente fino alla scadenza.

Caratteristiche delle opzioni call

Le opzioni call danno al compratore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare un asset a un prezzo prestabilito in una data futura. Le opzioni call sono utilizzate quando gli investitori prevedono che il prezzo dell'asset aumenterà.

Le opzioni call sono utilizzate principalmente per speculare sull'aumento del prezzo dell'asset sottostante.

Se il prezzo dell'asset aumenta, il compratore può esercitare l'opzione e acquistarlo al prezzo di esercizio concordato, ottenendo un profitto. Tuttavia, se il prezzo dell'asset diminuisce, il compratore può semplicemente non esercitare l'opzione, limitando le perdite al premio pagato per l'opzione.

Acquistare un’opzione call significa quindi acquistare il diritto di comprare il sottostante al prezzo definito dal prezzo concordato, entro una determinata data di scadenza. Viceversa, vendere un’opzione call prevede la cessione del diritto per cui si è obbligati a vendere il sottostante al prezzo concordato entro una determinata data di scadenza.

Caratteristiche delle opzioni put

Le opzioni put danno al compratore il diritto, ma non l'obbligo, di vendere un asset a un prezzo prestabilito in una data futura. Le opzioni put sono utilizzate quando gli investitori prevedono che il prezzo dell'asset diminuirà.
Le opzioni put sono utilizzate principalmente per speculare sulla diminuzione del prezzo dell'asset sottostante.

Se il prezzo dell'asset diminuisce, il compratore può esercitare l'opzione e vendere l'asset al prezzo di esercizio concordato, ottenendo un profitto. Tuttavia, se il prezzo dell'asset aumenta, il compratore può semplicemente non esercitare l'opzione, limitando le perdite al premio pagato per l'opzione.

Acquistare un’opzione put significa quindi acquistare il diritto di vendere il sottostante al prezzo definito dal prezzo concordato, entro una determinata data di scadenza. Viceversa, vendere un’opzione put prevede la cessione del diritto per cui si è obbligati a comprare il sottostante al prezzo concordato entro una determinata data di scadenza.

Le sottocategorie delle opzioni in base al valore intrinseco

Sia le opzioni call, sia le opzioni put possono essere suddivise a loro volta in altre tipologie di opzioni, in base al loro valore intrinseco. In questi casi si parlerà di opzioni at the money (ATM), opzioni in the money (ITM) e opzioni out of the money (OTM).

Caratteristiche delle opzioni at the money (ATM)

Le opzioni ATM hanno un prezzo di esercizio che è uguale, o molto vicino, al prezzo di mercato dell'asset sottostante. Le opzioni ATM hanno un valore intrinseco molto basso o nullo e sono generalmente utilizzate per la copertura del rischio.

Caratteristiche delle opzioni in the money (ITM)

Le opzioni ITM hanno un prezzo di esercizio inferiore al prezzo di mercato dell'asset sottostante (per le opzioni call) o superiore al prezzo di mercato dell'asset sottostante (per le opzioni put). Le opzioni ITM hanno un valore intrinseco positivo, poiché il compratore può esercitare l'opzione e ottenere un profitto immediato.

Caratteristiche delle opzioni out of the money (OTM)

Le opzioni OTM hanno un prezzo di esercizio superiore al prezzo di mercato dell'asset sottostante (per le opzioni call) o inferiore al prezzo di mercato dell'asset sottostante (per le opzioni put). Le opzioni OTM hanno un valore intrinseco nullo, poiché il compratore non avrebbe alcun vantaggio nell'esercitare l'opzione.

Opzioni americane ed europee

Le opzioni americane ed europee sono due tipi di contratti finanziari utilizzati nei mercati finanziari. Le opzioni europee permettono di esercitare il diritto di acquisto o di vendita esclusivamente alla data di scadenza dell’opzione.

Le opzioni americane invece permettono di esercitare il diritto di acquisto o di vendita durante la vita dell’opzione, entro la data di scadenza. Ciò significa che il titolare di un'opzione americana ha maggiore flessibilità nel momento di definire quando esercitare il contratto; questa caratteristica però comporta anche un prezzo superiore delle opzioni americane rispetto a quelle europee.

Dove tradare opzioni finanziarie

Le opzioni finanziarie possono essere acquistate sulle piattaforme di trading online, come Avatrade oppure attraverso intermediari finanziari autorizzati. Prima di acquistare opzioni finanziarie è importante scegliere una piattaforma affidabile e regolamentata per evitare truffe e frodi.

Obbligazioni finanziarie

obbligazioni

Cosa sono, come funzionano e quali rischi implicano: ecco le varie tipologie e caratteristiche delle obbligazioni finanziarie.

Cosa sono le obbligazioni finanziarie

Le obbligazioni finanziarie sono strumenti di investimento che permettono di ottenere un reddito fisso per un determinato periodo di tempo. Le obbligazioni possono essere emesse da un'azienda, un ente pubblico o un ente privato con l'obiettivo di finanziarsi.

Le obbligazioni finanziarie funzionano in modo simile ad un prestito. In pratica l'investitore acquista un titolo di debito e diventa creditore dell'emittente, il quale si impegna a restituire il capitale prestato alla scadenza dell'obbligazione, insieme al pagamento degli interessi pattuiti.

Le obbligazioni possono essere considerate un'alternativa all'investimento in azioni, poiché offrono un rendimento più stabile e meno rischioso.

Tipologie di obbligazioni e caratteristiche

Esistono diverse tipologie di obbligazioni finanziarie, che si differenziano per le caratteristiche dell'emittente, la durata del prestito, la modalità di rimborso e il tasso di interesse.

  • Obbligazioni governative: emesse dallo Stato o da enti pubblici, sono considerate le più sicure in quanto il rischio di default è molto basso;
  • Obbligazioni societarie: emesse dalle aziende, possono essere a tasso fisso o variabile e il loro rischio di default dipende dalla solidità finanziaria dell'azienda;
  • Obbligazioni convertibili: permettono all'investitore di convertire l'obbligazione in azioni della società emittente;
  • Obbligazioni senior: hanno priorità di rimborso rispetto ad altre obbligazioni emesse dall'azienda. Ciò significa che, in caso di fallimento dell'azienda emittente, i creditori senior vengono ripagati prima degli altri creditori;
  • Obbligazioni subordinate: hanno un rischio maggiore rispetto alle obbligazioni senior, in quanto in caso di fallimento dell'azienda emittente sono ripagate solo dopo i creditori senior.

Le obbligazioni possono avere scadenze a breve, medio o lungo termine e possono essere rimborsate in un'unica soluzione alla scadenza o attraverso pagamenti periodici.

Per maggiori informazioni vedi anche la guida con le caratteristiche del trading obbligazionario.

I rischi delle obbligazioni

Come ogni investimento, anche le obbligazioni finanziarie comportano dei rischi, tra cui:

  • Il rischio di default: l'emittente dell'obbligazione potrebbe non essere in grado di restituire il capitale prestato o di pagare gli interessi pattuiti; in questo caso quindi l'investitore rischia di perdere il proprio denaro;
  • Il rischio di inflazione: se l'inflazione aumenta, il valore degli interessi pagati dall'emittente potrebbe non essere sufficiente a coprire l'aumento dei prezzi;
  • Il rischio di tasso di interesse: se i tassi di interesse aumentano, il valore dell'obbligazione potrebbe diminuire.

Caratteristiche che determinano il prezzo delle obbligazioni

Il prezzo delle obbligazioni finanziarie dipende da diverse caratteristiche, come la durata residua del prestito, il tasso di interesse, la qualità creditizia dell'emittente e il livello di rischio associato all'investimento.

In generale, le obbligazioni con scadenza più lunga e tassi di interesse più elevati hanno un prezzo più alto, mentre le obbligazioni emesse da emittenti con bassa qualità creditizia o a rischio hanno un prezzo più basso.

Ecco alcune caratteristiche dei fattori che influenzano il prezzo delle obbligazioni:

  • Il tasso di interesse: se i tassi di interesse aumentano, il prezzo delle obbligazioni diminuisce; viceversa, se i tassi di interesse diminuiscono, il prezzo delle obbligazioni aumenta.
  • La durata dell'obbligazione: le obbligazioni a lunga scadenza hanno un prezzo più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse rispetto alle obbligazioni a breve scadenza.
  • Il rating dell'emittente: se l'emittente ha problemi finanziari, o la sua qualità creditizia diminuisce, il prezzo delle obbligazioni può diminuire. Di conseguenza, le obbligazioni emesse da enti con un rating più alto hanno un prezzo più elevato rispetto a quelle emesse da enti con un rating più basso. 

Inoltre, le obbligazioni finanziarie possono essere quotate in borsa, proprio come le azioni. In questo caso, il prezzo dell'obbligazione viene determinato dalle leggi di mercato, ovvero dall'incontro tra domanda e offerta.

Quando un’obbligazione è quotata sopra la pari

Un'obbligazione è quotata sopra la pari quando il suo prezzo di mercato è superiore al valore nominale dell'obbligazione stessa. In questo caso l'investitore acquista un'obbligazione pagando più del suo valore nominale per ottenere il diritto di ricevere gli interessi pattuiti.

Ad esempio, se un’obbligazione ha valore nominale di 1000 Euro, ma viene venduta sul mercato a 1050 Euro, si dirà che quell’obbligazione è quotata sopra la pari. Ci sono diverse ragioni per cui ciò può accadere: per esempio, se l'emittente dell'obbligazione ha una forte reputazione e gli investitori sono disposti a pagare un premio per detenere un'obbligazione emessa da tale società.

In questo caso, il rendimento effettivo dell'obbligazione sarà inferiore al suo tasso di interesse nominale, poiché gli investitori stanno pagando di più per acquistarla.

Le obbligazioni sono sicure?

Le obbligazioni finanziarie possono essere considerate sicure o meno a seconda dell'emittente dell'obbligazione stessa.

Le obbligazioni governative sono generalmente considerate le più sicure, in quanto il rischio di default è molto basso. Ne sono un esempio le obbligazioni bancarie, che vengono emesse dalle banche, le quali sono soggette a rigidi controlli e regolamentazioni. Questa tipologia di obbligazione ha solitamente una scadenza breve, ed è quindi meno sensibile alle variazioni dei tassi d’interesse.

Le obbligazioni finanziarie, invece, sono un investimento a rischio, poiché l'emittente potrebbe non essere in grado di restituire il capitale prestato o di pagare gli interessi. Inoltre, le obbligazioni possono essere soggette a rischi di mercato, come la variazione dei tassi di interesse o dei tassi di cambio, che possono influire sulla redditività dell'investimento.

Importanza delle obbligazioni nel mercato

Le obbligazioni finanziarie hanno un ruolo importante nell'economia in quanto permettono alle aziende e agli enti pubblici di finanziarsi attraverso il mercato dei capitali.

Inoltre, le obbligazioni possono essere utilizzate come indicatore dell'andamento dell'economia, poiché il prezzo delle obbligazioni può essere influenzato dalle variazioni dei tassi di interesse e dalla qualità creditizia degli emittenti.

Mercato Toro (bull market) e Mercato Orso (bear market)

mercato toro mercato orso

Cosa sono i mercati toro e orso nella borsa, quali caratteristiche li differenziano e come fare trading in questi mercati.

Mercato Toro (bull) e mercato Orso (bear): cosa sono

Il mercato toro (bull market) e il mercato orso (bear market) sono due termini utilizzati nel mondo della finanza e in borsa che indicano due tendenze differenti, mercato Toro quando è in salita, mercato Orso quando è in discesa.

Generalmente, in un mercato toro gli investitori sono ottimisti e sperano che i prezzi delle azioni continueranno ad aumentare. Al contrario, in un mercato orso, gli investitori sono pessimisti e si aspettano che i prezzi delle azioni diminuiranno.

Origini dei termini

I termini "mercato toro" (bull market) e "mercato orso" (bear market) hanno origini antiche e sono stati utilizzati per descrivere il comportamento degli animali. Il toro, con il suo movimento verso l'alto delle corna, rappresenta un'immagine di forza e di crescita. Al contrario, l'orso, con il suo movimento verso il basso delle zampe, rappresenta un'immagine di debolezza e di declino.

Le origini di questi termini risalgono al XIX secolo. In quegli anni, durante le lotte tra i cacciatori di bisonti, il termine "bull" (toro) veniva utilizzato per indicare un cacciatore che attaccava il bisonte dall'alto, mentre il termine "bear" (orso) veniva utilizzato per indicare un cacciatore che attaccava il bisonte dal basso. Questi termini furono poi utilizzati in borsa per descrivere le tendenze del mercato.

Significato e caratteristiche del mercato toro (bull market)

Il mercato toro è una fase del mercato in cui i prezzi sono in costante crescita. In questa fase, gli investitori sono ottimisti e si aspettano che il mercato continui ad aumentare. In un mercato toro, molte aziende vedono un aumento dei loro utili e i mercati emergenti possono registrare una crescita notevole.

Il mercato toro si caratterizza quindi da un alto livello di fiducia e ottimismo che si traduce in un alto volume di scambi e in molte opportunità di investimento al rialzo. Gli investitori infatti possono trarre profitto comprando azioni durante un mercato toro e rivendendole quando i prezzi sono saliti.

Durante un mercato toro gli investitori sono generalmente disposti a prendere maggiori rischi per trarre profitto da un mercato in crescita, consapevoli però anche dei rischi associati a un mercato in cui i prezzi sono elevati.

Come fare trading su un mercato toro

Per fare trading con maggiori probabilità di guadagno in un mercato Toro, dovremo valutare e guardare soltanto ad operazioni di acquisto, ovvero Buy o Long. Molto importante inoltre, individuare quali mercati o azioni stanno registrando una maggiore e costante crescita e investire quindi in modo mirato.

Gli investitori possono utilizzare strumenti finanziari come i fondi comuni di investimento o gli ETF per trarre profitto in un mercato toro; allo stesso tempo è importante diversificare il portafoglio di investimenti per non concentrarsi solo su una singola azione.

Significato e caratteristiche del mercato orso (bear market)

Il mercato orso è una fase del mercato in cui i prezzi sono in costante declino, in questa fase, gli investitori sono generalmente pessimisti poiché si aspettano che il mercato continui a scendere. Il mercato orso è caratterizzato da un basso livello di fiducia e da una maggiore attenzione verso le obbligazioni e i titoli di stato.

In un mercato orso molte aziende vedono una diminuzione dei loro utili e i mercati emergenti possono registrare una diminuzione notevole.

In genere, quando i prezzi delle azioni sono in diminuzione, gli investitori sono meno disposti a prendere rischi. Durante un mercato orso, gli investitori possono subire perdite ma possono anche trarre profitto con operazioni di vendita o Short

Come fare trading su un mercato orso

Per fare trading con maggiori probabilità di profitto in un mercato Orso, dovremo valutare e guardare soltanto ad operazioni di vendita, ovvero Sell o Short. È inoltre determinante individuare quali mercati o azioni sono più deboli e stanno registrando un maggior declino per vendere in modo mirato.

Il mercato orso è generalmente caratterizzato da maggior velocita, ovvero scende molto più rapidamente rispetto a quando sale, ma è importante essere prudenti e valutare attentamente i rischi legati alla volatilità.

Margine nel trading

margine trading

Cos’è, funzionamento e tipologie di margine nel trading.

Cos'è il margine nel trading e come funziona

Il margine nel trading è il denaro che un trader deve depositare presso il proprio broker per aprire e mantenere una posizione aperta sul mercato. Il margine serve come garanzia per coprire eventuali perdite che potrebbero verificarsi durante la negoziazione.

Il margine nel trading viene utilizzato dai broker per garantire che i trader non possano perdere più di quanto hanno depositato.

Inoltre, il trading con margine consente di aumentare la potenziale esposizione, amplificando potenzialmente i guadagni e le perdite.

Perché fare trading con margine

Il trading con margine (a leva) consente ai trader di accedere a una maggiore quantità di denaro e, di conseguenza, di ampliare il proprio potenziale capitale investito, permettendo di aprire posizioni più grandi di quanto sarebbero in grado di fare con il proprio capitale.

Tra gli altri vantaggi, non bisogna dimenticare che il margine consente di diversificare il portafoglio di investimenti e di aprire posizioni su mercati che altrimenti sarebbero troppo costosi e inaccessibili.

Tuttavia, è importante comprendere che il trading con margine comporta anche un rischio maggiore, poiché le perdite possono essere maggiori rispetto al proprio capitale iniziale.

Ad esempio, se il mercato va contro la posizione aperta dal trader, il margine potrebbe non essere sufficiente per coprire le perdite e il trader potrebbe subire una chiamata al margine ("margin call") ovvero una richiesta di integrazione dove il broker chiederà al trader di depositare ulteriore denaro per poter tenere aperta la posizione.

Come si calcola il margine nel trading

Il margine nel trading viene calcolato moltiplicando il valore totale della posizione aperta per il margine richiesto dal broker.

Ad esempio, se un trader vuole acquistare 100 azioni di una società a 50 euro l'una, il valore totale della posizione sarebbe di 5.000 euro. Se il margine richiesto dal broker per questa posizione è del 10%, il trader dovrà depositare 500 euro (10% di 5.000) per poter aprire la posizione.

Se invece il valore totale della posizione è di 10.000 euro e il margine richiesto è del 2%, il margine sarà di 200 euro.

Dove si trovano i margini sulle piattaforme di trading

I margini sulle piattaforme di trading sono generalmente visualizzati nella sezione "posizioni aperte" o "portafoglio", e insieme ad altre informazioni sulla posizione, come il prezzo di apertura, il prezzo corrente e il profitto o la perdita attuale.

La maggior parte delle piattaforme di trading offre strumenti di calcolo del margine per aiutare i trader a gestire il proprio capitale.

Tipologie di margine del trading

Esistono diverse tipologie di margine nel trading, tra cui: il margine iniziale e il margine di mantenimento.

Margine iniziale

Il margine iniziale, o margine richiesto, è il denaro che un trader deve depositare presso il broker per aprire una posizione sul mercato. Il margine iniziale viene calcolato come una percentuale del valore totale della posizione.

Questo margine viene utilizzato come garanzia per coprire eventuali perdite che potrebbero verificarsi durante la negoziazione.

Margine di mantenimento

Il margine di mantenimento è la quantità di denaro che un trader deve mantenere presso il broker per mantenere una posizione aperta sul mercato, sia durante il giorno sia durante la notte (overnight).

Margin call

In caso di posizione in perdita, ovvero una posizione ancora aperta ma che attualmente risulta in perdita, se il margine di mantenimento scende al di sotto di una determinata soglia (stabilita dal broker) il trader riceverà una margin call, ovvero una richiesta del broker di depositare ulteriori fondi per coprire le perdite o per chiudere la posizione aperta.

Ecco alcuni esempi di margin call:

  • Un trader apre una posizione di 10.000 euro con un margine richiesto del 10%. Il trader deposita 1.000 euro come margine iniziale. Se la posizione subisce una perdita di 2.000 euro, il margine di mantenimento scenderà al di sotto del 5% e il trader riceverà una margin call per depositare ulteriori fondi.
  • Un trader apre una posizione di 5.000 euro con un margine richiesto del 20%. Il trader deposita 1.000 euro come margine iniziale. Se la posizione subisce una perdita di 1.500 euro, il margine di mantenimento scenderà al di sotto del 10% e il trader riceverà una margin call per depositare ulteriori fondi.

Leva Finanziaria nel Trading

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Cos’è, come funziona, quali sono le opportunità e i rischi dell’uso della leva finanziaria nel trading.

Cos'è la leva finanziaria

La leva finanziaria è uno strumento utilizzato in finanza e nel mondo del trading per aumentare l'esposizione della cifra investita attraverso l'utilizzo di un prestito ottenuto dal broker. La leva finanziaria permette quindi di operare come se si avesse a disposizione una somma di denaro superiore a quella effettivamente posseduta.

L'uso della leva finanziaria può essere un'opportunità per ottenere guadagni maggiori, ma ciò significa anche che le perdite saranno proporzionalmente maggiori. Per questo motivo la leva deve essere utilizzato con cautela e preferibilmente solo da investitori esperti che hanno la capacità di gestire i rischi associati all'uso.

Come funziona la leva finanziaria nel trading

Nel trading la leva finanziaria funziona attraverso l'utilizzo di un prestito da parte del broker. La quantità di denaro dell’investitore viene denominato “margine” o “capitale proprio”, mentre il resto del capitale necessario per l’investimento viene messo a disposizione dal broker. Questo permette di investire una somma molto più grande rispetto a quella effettivamente posseduta, amplificando notevolmente il guadagno o la perdita nel caso di piccole variazioni del valore del titolo o asset acquistato.

Quando usare la leva finanziaria

La leva finanziaria può essere sfruttata quando si vuole aumentare il potenziale guadagno di un investimento o quando si hanno pochi capitali da investire. Tuttavia, è importante valutare ed essere consapevoli dei rischi connessi all'utilizzo della leva finanziaria, che possono essere elevati.

Per valutare l'effetto leva, ovvero se utilizzare la leva finanziaria o meno, è importante considerare sia i potenziali guadagni, sia i rischi dell'investimento. Un altro fatto importante da tenere in considerazione è la propria capacità di gestire eventuali perdite e di mantenere la calma in situazioni di alta volatilità del mercato.

In generale, maggiore è la leva finanziaria utilizzata, maggiori sono i rischi associati all'investimento. È quindi importante valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio prima di usare la leva.

Come calcolare la leva finanziaria

La leva finanziaria si calcola dividendo il valore totale dell'investimento (ovvero la somma del margine e del capitale preso in prestito) per il margine utilizzato. Ad esempio, se si utilizzano 1.000 euro di capitale proprio e si acquistano titoli per un valore di 10.000 euro, la leva finanziaria sarà di 1:10.

Una leva finanziaria alta comporta maggiori potenzialità di guadagno o perdita (rischio maggiore) e permette di operare con pochi capitali, mentre una leva finanziaria bassa comporta meno rischio e richiede capitali più elevati per poter operare.

Genericamente, la leva finanziaria è considerata positiva quando l'investimento genera un profitto superiore ai costi del prestito utilizzato per finanziarlo.

Leva finanziaria in Italia

In Italia, l'uso della leva finanziaria è regolamentato dalla Consob, che stabilisce i limiti massimi di leva finanziaria che possono essere utilizzati dai broker. In particolare, il limite massimo per le azioni è di 5:1, mentre per i CFD (Contratti per differenza) è di 30:1.

Opportunità e rischi dell'uso della leva finanziaria

Utilizzare la leva finanziaria può offrire opportunità di guadagno, ma comporta anche rischi elevati. In particolare, la leva finanziaria aumenta la volatilità dell'investimento e può portare a perdite superiori al capitale investito. È quindi importante utilizzare la leva finanziaria con cautela e con una corretta gestione del rischio.