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Capital Gain

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Cos’è il Capital Gain, come si calcola, quando e dove si paga.

Cos'è il Capital Gain

Il Capital Gain è un termine utilizzato nel mondo degli investimenti per indicare la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un'attività finanziaria, che può essere un'azione, un titolo di stato, un immobile, un'opzione o qualsiasi altro strumento finanziario.

In altre parole, il Capital Gain è un indicatore del rendimento degli investimenti, e rappresenta la plusvalenza ottenuta dalla vendita di un'azione, un titolo di stato o qualsiasi altro strumento finanziario.

Differenza tra minusvalenza e plusvalenza

Prima di approfondire il concetto di Capital Gain, è importante fare una distinzione tra minusvalenza e plusvalenza.

La minusvalenza si verifica quando l'investitore subisce una perdita, ovvero il prezzo di vendita di un'attività finanziaria è inferiore al prezzo di acquisto.

Al contrario, la plusvalenza rappresenta un guadagno per l’investitore, in quanto il prezzo di vendita di un'attività finanziaria è superiore al prezzo di acquisto. In questo caso, l'investitore ottiene un guadagno, ovvero un Capital Gain.

Come si ottiene il Capital Gain

Il Capital Gain, quindi, si verifica quando si vende un'attività finanziaria ad un prezzo superiore a quello di acquisto.

Il capital gain può essere ottenuto in due modi:

  1. vendendo il bene ad un prezzo superiore a quello di acquisto;
  2. ricevendo un pagamento superiore al costo originale del bene, come ad esempio il pagamento di un dividendo su un'azione.

Come si calcola il Capital Gain

Per calcolare il Capital Gain è necessario conoscere il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita dell'attività finanziaria. Una volta ottenute queste informazioni, si può calcolare la differenza tra i due prezzi. Ad esempio, se il prezzo di acquisto di un'azione è di 10 euro e il prezzo di vendita è di 15 euro, il Capital Gain sarà di 5 euro per azione.

Quando si paga l'imposta sul Capital Gain

L'imposta sul Capital Gain viene pagata in genere solo quando si vende un'attività finanziaria e si ottiene un guadagno. In altre parole, non si paga l'imposta sul Capital Gain finché non si vende il bene. Tuttavia, la tempistica e le modalità di pagamento possono variare in base alle leggi fiscali del Paese in cui si effettua l'investimento.

In generale, il Capital Gain viene tassato in base alla percentuale stabilita dalle leggi fiscali del Paese in cui si effettua l'investimento. Per questo motivo è importante consultare un esperto fiscale per conoscere le leggi e le regolamentazioni del proprio Paese.

In Italia, l'imposta sul Capital Gain è del 26% per gli investimenti effettuati da privati. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola. Ad esempio, se si investe su titoli di Stato italiani, oppure se si effettua un investimento a lungo termine, ovvero se si detiene l'attività finanziaria per almeno 5 anni, l'imposta sul Capital Gain può essere ridotta al 12,5%.

Capital Gain: dove non si paga

In alcuni Paesi non è prevista l'imposta sul Capital Gain, come ad esempio le Isole Cayman o le Isole Vergini Britanniche. Questo fa di questi Paesi dei veri e propri paradisi fiscali per gli investitori.

Differenza tra trader e investitore

differenza tra trader e investitore

Quali sono le differenze tra trading e investimenti, con relative caratteristiche, vantaggi, rischi e come scegliere tra i due.

Differenze tra trader e investitore

La differenza principale tra trader e investitore sta nella durata della transazione. Un trader si dedica alla compravendita di strumenti finanziari per trarre profitto dalle fluttuazioni dei prezzi a breve termine. Un investitore invece punta a guadagnare a lungo termine, tenendo le azioni o altri strumenti finanziari per mesi o addirittura anni.

Differenza tra trading e investimento

Il trading è una forma di investimento a breve termine e si concentra sulla compravendita di strumenti finanziari, come azioni, valute, materie prime o criptovalute, con l'obiettivo di trarre profitto dalla fluttuazione dei prezzi a breve termine, spesso in pochi giorni o addirittura in poche ore. L'obiettivo del trading è quindi di generare un profitto rapido, ma questo comporta anche un maggiore rischio.

D'altra parte, l'investimento è una forma di investimento a lungo termine, in cui gli investitori cercano di identificare le aziende che hanno un forte potenziale di crescita e che possono generare profitti nel tempo. L'obiettivo dell'investimento è di acquistare di azioni o altri strumenti finanziari di aziende solide e stabili, con l'aspettativa di ottenere un rendimento a lungo termine, con un rischio inferiore rispetto al trading.

Caratteristiche del trading

Il trading richiede una grande conoscenza del mercato e delle strategie di trading, nonché una grande capacità di analisi tecnica e fondamentale.

L'analisi tecnica si concentra sull'analisi dei grafici dei prezzi e dei volumi di scambio per identificare i modelli e le tendenze del mercato. L'analisi fondamentale si concentra sulla valutazione dei dati finanziari delle aziende, come i loro utili e il loro flusso di cassa libero.

I trader devono essere in grado di monitorare costantemente i mercati finanziari e di prendere decisioni rapide in base alle informazioni disponibili.

Le opportunità di trading infatti possono presentarsi in qualsiasi momento, permettendo di ottenere una fonte di guadagno elevata. Tuttavia, il trading comporta anche un rischio elevato a causa della fluttuazione dei prezzi: i trader devono quindi essere in grado di gestire il rischio in modo efficace, utilizzando tecniche di money management e di controllo delle perdite.

Pro

  • Generare un profitto rapido
  • Possibilità di ottenere guadagni elevati con un capitale iniziale relativamente basso
  • Possibilità di diversificare il proprio portafoglio di investimenti

Contro

  • Alto livello di rischio
  • I prezzi dei titoli possono fluttuare rapidamente e in modo imprevedibile
  • È necessario un’analisi costante dei mercati finanziari
  • Può rivelarsi stressante

Caratteristiche degli investimenti

Gli investimenti richiedono anche una pianificazione a lungo termine, poiché gli investitori cercano di ottenere un rendimento a lungo termine. Per questo motivo sono necessarie buone qualità di capacità di analisi fondamentale.

Gli investitori devono essere in grado di valutare i dati finanziari delle aziende, per valutare l'affidabilità e la solidità delle aziende stesse, e di identificare le tendenze del mercato.

Inoltre, gli investimenti richiedono una certa quantità di pazienza, poiché gli investimenti a lungo termine richiedono tempo per generare profitti, e può essere necessario tenere le proprie posizioni per mesi o addirittura anni.

Pro

  • Possibilità di generare profitti significativi nel tempo
  • Rendimento a lungo termine con meno rischi rispetto al trading
  • Non è necessario monitorare costantemente i mercati finanziari
  • Creare un portafoglio di investimenti diversificato

Contro

  • I prezzi dei titoli possono fluttuare in modo imprevedibile se le aziende in cui si è investito non raggiungono le aspettative di crescita, o se il mercato finanziario in generale subisce un periodo di crisi
  • Richiede molto tempo e pazienza

Come fare a scegliere se fare trading o investire

La scelta tra trading e investimento dipende dalle preferenze e dalle capacità finanziarie personali.

In generale, il trading è più adatto per gli individui che sono disposti a prendere un rischio maggiore e che sono in grado di gestire il loro portafoglio di investimenti in modo attivo.

Gli investimenti sono più adatti per gli individui che cercano di ottenere un rendimento a lungo termine e che sono disposti a investire il loro tempo ed energia nella ricerca e nell'analisi dei mercati.

In ogni caso, prima di decidere, è importante acquisire una conoscenza approfondita del mercato finanziario e delle strategie di trading e di investimento. In questo modo, potrai prendere decisioni informate e gestire il rischio in modo efficace.

Strumento Finanziario: Significato

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Cosa sono gli strumenti finanziari, in quali tipologie si dividono e quali caratteristiche li differenziano.

Cos’è uno strumento finanziario

Uno strumento finanziario è un contratto che conferisce al titolare il diritto di ricevere o di cedere un'attività finanziaria.

Nella pratica, gli strumenti finanziari sono utilizzati per gestire e trasferire il rischio finanziario, e possono essere usati per investire in attività finanziarie, come azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, e molto altro ancora. 

Caratteristiche degli strumenti finanziari

Le caratteristiche degli strumenti finanziari possono variare a seconda del tipo di strumento finanziario, della durata, del tasso di interesse e del livello di rischio.

Gli strumenti finanziari possono essere emessi da società, governi e istituzioni finanziarie. Inoltre, possono essere scambiati sui mercati finanziari, come la Borsa di Milano, la Borsa di New York o la Borsa di Londra.

La conoscenza degli strumenti finanziari è essenziale per coloro che desiderano investire in modo efficace e gestire il rischio finanziario. Con la giusta comprensione degli strumenti finanziari infatti, gli investitori possono prendere decisioni informate e ottenere risultati positivi.

Elenco di strumenti finanziari riconosciuti in Italia

Il Testo Unico della Finanza (TUF) è una normativa che regola gli strumenti finanziari in Italia. Secondo il TUF, gli strumenti finanziari possono essere suddivisi in diverse categorie:

  • Titoli di stato: titoli emessi, e di conseguenza garantiti, dallo Stato Italiano, come ad esempio i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) o i CCT (Certificati del Tesoro);
  • Azioni: rappresentano una quota di proprietà di una società;
  • Obbligazioni: titoli di debito emessi da una società o da uno stato, che garantiscono un interesse annuo;
  • Fondi comuni di investimento: fondi che raccolgono il denaro di più investitori, e che vengono poi utilizzati per acquistare titoli;
  • Derivati: sono strumenti finanziari che derivano dal valore di altri titoli, come ad esempio i futures o le opzioni;
  • Certificati: garantiscono un rendimento fisso, e sono emessi da una banca o da un'azienda.

Invece il TUF non considera strumenti finanziari i mezzi di pagamento, come i contanti, le carte di credito o di debito, gli assegni bancari e i conti corrente.

Tipologie di strumenti finanziari

Gli strumenti finanziari possono essere suddivisi in due categorie: strumenti finanziari complessi e strumenti finanziari non complessi.

Gli strumenti finanziari complessi sono quei titoli che offrono un elevato grado di complessità negli aspetti della struttura e del rischio. Di conseguenza, necessitano di una conoscenza avanzata del mercato finanziario, poiché sono considerati più rischiosi per gli investitori, in quanto il loro valore può subire variazioni improvvise.

Rientrano nella categoria di strumenti finanziari complessi i derivati, come futures, opzioni e swap e i prodotti strutturati, come le obbligazioni strutturate, le obbligazioni convertibili e gli investimenti in hedge fund.

Gli strumenti finanziari non complessi sono invece quei titoli che possono essere utilizzati anche da investitori meno esperti, poiché offrono un basso grado di complessità negli aspetti della struttura e del rischio. Sono considerati meno rischiosi rispetto agli strumenti finanziari complessi, e sono quindi adatti per investire in modo prudente.

Appartengono a questa categoria le azioni, sia quelle ordinarie sia quelle privilegiate, le obbligazioni, come i titoli di Stato e le obbligazioni aziendali e i fondi comuni di investimento, come i fondi azionari, obbligazionari e bilanciati.

Spread nel trading

spread

Cos’è lo spread nel trading, come funziona, come si calcola e in quali tipologie si divide.

Cos'è lo spread nel trading?

Lo spread nel trading rappresenta la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un determinato asset finanziario. Si tratta quindi del costo che il trader deve pagare per effettuare un’operazione e, di conseguenza, rappresenta la commissione e il guadagno del broker per l'esecuzione dell'operazione.

Ad esempio, se un trader desidera acquistare un'azione, dovrà pagare il prezzo di acquisto più lo spread, ovvero la commissione del broker. Al contrario, se il trader desidera vendere l'azione, riceverà il prezzo di vendita meno lo spread.

Questo costo viene determinato dal broker, ma bisogna considerare anche che lo spread può variare a seconda dell’asset finanziario e del momento in cui si effettua l’operazione. Il concetto di spread è fondamentale nel trading perché rappresenta il margine di profitto del broker, e di conseguenza, influisce sulla redditività delle operazioni effettuate.

Differenze tra spread nel mercato azionario, futures, opzioni e forex

Il concetto di spread è presente in tutti i mercati finanziari, ma le sue caratteristiche possono variare a seconda del mercato in cui si opera.

Nel mercato azionario si scambiano le azioni delle società quotate in borsa. In questo caso, lo spread è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un'azione. In questo mercato solitamente lo spread è molto basso, poiché il mercato è altamente liquido e competitivo.

Nel mercato dei futures lo spread rappresenta la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un contratto futuro. In questo caso, lo spread può variare a seconda dell’asset sottostante e del momento in cui si effettua l’operazione.

Nel mercato delle opzioni di vendita, lo spread è determinato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita dell’opzione. Anche in questo caso, lo spread può variare a seconda del prezzo di esercizio dell’opzione e del momento in cui si effettua l’operazione.

Infine, nel mercato del forex, lo spread è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di una coppia di valute. In questo mercato lo spread può variare a seconda della coppia di valute scelta e del momento in cui si effettua l’operazione.

Come funziona lo spread

Lo spread funziona come una commissione che il trader deve pagare al broker per effettuare un’operazione. Questa commissione viene determinata dal broker e rappresenta il margine di profitto del broker stesso.

La dimensione dello spread dipende da diversi fattori, come la liquidità del mercato, la volatilità dell'asset finanziario, il momento in cui si effettua l’operazione, la politica del broker e così via.

Perché e quando cambia lo spread

Lo spread può cambiare in qualsiasi momento, a seconda delle condizioni di mercato. Ad esempio, se la domanda di un asset finanziario aumenta, lo spread potrebbe ridursi poiché i broker sono più disposti a competere tra loro per l'esecuzione delle transazioni. Al contrario, se la domanda diminuisce, lo spread potrebbe aumentare poiché i broker cercano di compensare la mancanza di liquidità.

Tipologie di spread

Esistono diverse tipologie di spread, ma i due più utilizzati sono lo spread fisso e lo spread variabile.

Lo spread fisso è una commissione stabilita dal broker che rimane costante indipendentemente dalle condizioni di mercato. Questo tipo di spread è il più comune, ed è adatto per i trader che vogliono conoscere in anticipo il costo delle proprie operazioni.

Lo spread variabile, invece, è una commissione che varia a seconda delle condizioni di mercato. Si tratta di un tipo di spread adatto per i trader che vogliono trarre vantaggio dalle variazioni di prezzo dell’asset finanziario.

Esistono inoltre delle strategie di trading avanzate che utilizzano spread a farfalla, spread del toro e spread dell'orso.

Come si calcola lo spread

Lo spread si calcola sottraendo il prezzo di vendita dal prezzo di acquisto dell’asset finanziario. Ad esempio, se il prezzo di acquisto di un'azione è di 10 euro e il prezzo di vendita è di 11 euro, lo spread è di 1 euro.

Importanza dello spread

Lo spread è presente in tutti i mercati finanziari e viene utilizzato per tutte le tipologie di asset, tra cui azioni, futures, opzioni, forex, materie prime.

Lo spread viene applicato dal broker per coprire i costi di gestione della piattaforma di trading e per ottenere un margine di profitto per l’esecuzione delle transazioni.

Inoltre, lo spread permette di garantire la liquidità del mercato e può essere utilizzato anche come strumento di marketing per attirare i trader con spread competitivi.

Vantaggi e svantaggi dello spread

Il principale vantaggio dello spread è che consente ai trader di conoscere esattamente il costo delle transazioni. Inoltre, lo spread può essere un indicatore della liquidità del mercato.

Tuttavia, lo spread può anche rappresentare un costo aggiuntivo per i trader, riducendo la redditività delle operazioni. Inoltre, lo spread può variare in base alle condizioni di mercato, rendendo difficile la pianificazione delle operazioni a lungo termine.

Mercato spot

mercato spot cos’e

Cos’è il mercato spot, quali sono le sue caratteristiche, i vantaggi e i rischi.

Cos’è il mercato spot?

Il mercato spot è un mercato finanziario in cui le transazioni avvengono immediatamente, senza un accordo futuro o un contratto a termine. Il prezzo degli asset viene determinato dal mercato stesso, basato sull'offerta e la domanda, mentre il pagamento, e la conseguente consegna dell’asset, avvengono entro due giorni lavorativi dalla stipula del contratto.

Quali prodotti finanziari vengono scambiati nei mercati spot?

I prodotti finanziari che vengono scambiati nei mercati spot sono molto diversi e comprendono:

  • valute: il mercato delle valute è il mercato spot più esteso, e prevede lo scambio di valute in base al tasso di cambio corrente;
  • azioni: il mercato spot delle azioni riguarda l'acquisto e la vendita di azioni di società quotate in borsa;
  • materie prime: il mercato spot delle materie prime riguarda l'acquisto e la vendita di materie prime, come petrolio, zucchero, grano e altri prodotti;
  • metalli preziosi: il mercato spot dei metalli preziosi riguarda l'acquisto e la vendita di oro, argento, platino e palladio.
  • criptovalute: il mercato spot delle criptovalute riguarda l'acquisto e la vendita di criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Litecoin e altre.

Caratteristiche, vantaggi e rischi del mercato spot

Il mercato spot presenta diverse caratteristiche, tra cui:

  • la possibilità di effettuare transazioni istantanee,
  • la flessibilità nei prezzi, poiché questi vengono determinati dal mercato,
  • la possibilità di operare su una vasta gamma di strumenti finanziari,
  • un’alta liquidità degli asset.

Inoltre, il mercato spot garantisce diversi vantaggi, ad esempio:

  • la possibilità di ottenere profitti rapidi, grazie a transazioni veloci,
  • la possibilità di limitare le perdite,
  • la possibilità di fare trading con leva finanziaria,
  • la possibilità di fare trading 24 ore su 24.

Tuttavia, il mercato spot presenta anche dei rischi, tra cui:

  • la possibilità di subire perdite a causa di fluttuazioni di prezzo
  • la mancanza di una regolamentazione stabile,
  • la possibilità di subire perdite significative a causa di eventi imprevisti.

Come fare spot trading?

È possibile scegliere tra due tipologie di spot trading: tramite un intermediario finanziario, che può essere un broker, una piattaforma di trading online oppure una banca, oppure in maniera diretta tra le parti coinvolte tramite il trading over the counter (OTC).

Spot trading tramite intermediari

Nello spot trading tramite intermediari, i trader devono prima scegliere un intermediario, come una banca o un broker, oppure una piattaforma di trading online. Il passo successivo è aprire un conto che permetta di effettuare transazioni di acquisto o vendita dei prodotti finanziari desiderati.

Una volta scelto l’asset su cui operare, il trader deve monitorare i prezzi in tempo reale, in modo da trovare il prezzo più favorevole per effettuare la transazione.

Spot trading tramite over the counter (OTC)

L'over the counter (OTC) è un tipo di spot trading in cui le transazioni avvengono direttamente tra le parti coinvolte, senza l'intermediazione di un mercato regolamentato.

Un esempio di spot trading OTC potrebbe essere il trading di materie prime, come il petrolio, tra un produttore e un utilizzatore finale. In questo caso, il trader acquista il petrolio direttamente dal produttore o dal venditore, senza passare attraverso un mercato regolamentato come la borsa. Questo tipo di trading è molto rischioso e richiede una conoscenza approfondita del mercato.

Differenze tra mercato spot e mercato future

Il mercato spot e il mercato future sono due mercati finanziari che si differenziano per alcune caratteristiche.

Nel mercato spot, le transazioni sono concluse immediatamente e la consegna avviene entro due giorni lavorativi dalla stipula del contratto. In questo caso, il prezzo dell’asset è determinato dal mercato stesso.

Nel mercato future, il prezzo viene determinato in base a un contratto futuro e la consegna avviene in un momento successivo alla stipula del contratto.

Slippage nel trading

cos’e lo slippage

Cos’è lo slippage, in quali tipi si divide e come fare per evitarlo.

Cos'è lo slippage nel trading?

Nel mondo del trading, lo slippage si verifica quando il prezzo di esecuzione di un'operazione è diverso dal prezzo richiesto dal trader.

Si può quindi dire che lo slippage indica quindi la differenza tra il prezzo a cui un trader desidera eseguire un ordine e il prezzo effettivo a cui viene eseguito.

Lo slippage può essere causato da diversi fattori, tra cui ad esempio un eccesso di volatilità o una bassa liquidità.

Esempi di slippage

Lo slippage può verificarsi in qualsiasi mercato, ma è più comune nei mercati con alta volatilità, come il forex e le criptovalute.

Ad esempio, durante un evento di notizie importanti, il mercato potrebbe muoversi rapidamente e gli ordini potrebbero essere eseguiti a un prezzo diverso da quello richiesto.

Un esempio di slippage potrebbe essere il seguente: un trader vuole acquistare 100 azioni di una società a 50 Euro l'una, ma quando l'ordine viene eseguito, il prezzo effettivo è di 51 Euro. In questo caso, lo slippage è di 1 Euro per azione.

Vantaggi e rischi dello slippage

Lo slippage può influire positivamente o negativamente sulle operazioni di trading.

Da un lato, uno slippage positivo può far sì che un trader esegua un'operazione a un prezzo migliore di quello richiesto, aumentando così il profitto. Ad esempio, se un trader vuole vendere una coppia di valute a 1,10, ma il mercato scende a 1,09, l'ordine del trader potrebbe essere eseguito ad un prezzo inferiore di quello previsto.

D'altra parte, uno slippage negativo può ridurre i profitti o causare delle perdite. Ad esempio, se un trader vuole vendere una coppia di valute a 1,10, ma il prezzo sale a 1,11, l'ordine del trader potrebbe essere eseguito ad un prezzo superiore di quello previsto.

Come evitare lo slippage

Sebbene non possa essere completamente evitato, i trader possono utilizzare alcune strategie per minimizzare il rischio di subire slippage, ad esempio:

  • limitare l'importo delle operazioni, utilizzando ordini limitati invece di ordini di mercato;
  • monitorare attentamente il mercato durante i periodi di alta volatilità;
  • utilizzare ordini stop.

Scalping nel trading

scalping trading significato

Cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi e i rischi dello scalping nel trading

Cos'è lo scalping e come funziona

Lo scalping è una tecnica di trading utilizzata dai trader esperti, chiamati scalper, e consiste nell'aprire e chiudere posizioni in modo rapido, con durata da pochi secondi o minuti, al fine di ottenere profitti rapidi dalle variazioni di prezzo minime, spesso utilizzando leva finanziaria per amplificare i guadagni.

Si tratta di una tecnica di trading adatta a chi cerca guadagni nel breve termine, e può essere effettuata su vari mercati, tra cui il forex, le materie prime e le criptovalute. Tuttavia, è importante sottolineare che questa strategia richiede una grande esperienza e una elevata conoscenza dei mercati, ed è quindi indicata solo per trader esperti.

Gli scalper infatti sfruttano le fluttuazioni del mercato nel breve termine, cercando di catturare i movimenti dei prezzi più piccoli. Queste piccole fluttuazioni possono essere causate da diversi fattori, come ad esempio le notizie economiche, gli ordini di grandi investitori o le decisioni delle banche centrali.

Come fare scalping

Per fare scalping, è necessario:

  • scegliere uno strumento finanziario che abbia una buona liquidità e che abbia fluttuazioni di prezzo abbastanza ampie;
  • adottare una strategia di trading che preveda l'utilizzo di indicatori tecnici e che sia in grado di individuare i movimenti del prezzo a breve termine;
  • utilizzare una piattaforma di trading veloce e affidabile;
  • avere una buona conoscenza degli strumenti finanziari sui quali si vuole fare scalping;
  • usare indicatori tecnici per analizzare il mercato e individuare i punti di ingresso e di uscita;
  • impostare stop loss e take profit per limitare le perdite e massimizzare i guadagni.

Indicatori usati nello scalping

Gli scalper utilizzano spesso indicatori tecnici per analizzare il mercato e individuare i punti di ingresso e di uscita. Tra gli indicatori più utilizzati nello scalping troviamo:

  • Medie mobili: le medie mobili sono utilizzate per individuare i trend del mercato.
  • Bande di Bollinger: le bande di Bollinger sono utilizzate per individuare i livelli di supporto e di resistenza.
  • MACD: il MACD è utilizzato per individuare i punti di ingresso e di uscita.
  • Oscillatori: gli oscillatori come lo stocastico sono utilizzati per individuare i punti di ingresso e di uscita.

Vantaggi e rischi dello scalping

Tra i vantaggi di usare lo scalping ci sono:

  • la possibilità di ottenere profitti rapidi anche con variazioni di prezzo minime;
  • la possibilità di effettuare molte operazioni in un breve periodo di tempo;
  • la possibilità di utilizzare la leva finanziaria per amplificare i guadagni.

Tuttavia, lo scalping presenta anche dei rischi, tra cui:

  • maggiore esposizione al rischio di mercato;
    difficoltà nell'individuare i punti di ingresso e di uscita;
  • maggiori costi di transazione;
  • necessità di essere molto veloci nell'aprire e chiudere le posizioni.

Lo scalping nei vari mercati

Lo scalping può essere effettuato su vari mercati, tra cui il forex, i CDF, le azioni, le materie prime, gli indici di borsa e le criptovalute. Solitamente gli scalper preferiscono scegliere un mercato che abbia una buona liquidità e che abbia fluttuazioni di prezzo abbastanza ampie.

Per questi motivi lo scalping è molto utilizzato nel mercato del forex, grazie alla sua elevata liquidità e alle fluttuazioni di prezzo abbastanza ampie. Tuttavia, è importante utilizzare una strategia di trading che preveda l'utilizzo di indicatori tecnici e che sia in grado di individuare i movimenti del prezzo a breve termine.

Lo scalping può essere utilizzato anche nel mercato delle criptovalute, che presenta fluttuazioni di prezzo molto ampie e una forte volatilità. Tuttavia, è importante tenere presente che il mercato delle criptovalute è molto volatile e che le perdite possono essere molto rapide.

Piattaforme consigliate per fare scalping

Per fare scalping è importante utilizzare una piattaforma di trading veloce e affidabile, che consenta di aprire e chiudere posizioni in modo rapido e preciso. Tra le piattaforme consigliate per fare scalping troviamo:

  • MetaTrader 4: una delle piattaforme di trading più utilizzate al mondo, offre la possibilità di aprire e chiudere posizioni in modo rapido.
  • cTrader: una piattaforma di trading avanzata che offre la possibilità di aprire e chiudere posizioni in modo rapido.
  • NinjaTrader: una piattaforma di trading professionale che offre la possibilità di aprire e chiudere posizioni in modo rapido.

Oltre a queste piattaforme, è anche possibile affidarsi a dei broker, come XTB, FP Markets, Axi.com o IC Markets. Vedi qui la lista dei broker per fare scalping consigliati.

Rollover nel trading

rollover trading significato

Cos’è, tipologie, vantaggi e rischi del rollover nel trading.

Cos’è il rollover nel trading?

Il termine rollover indica il processo di chiudere una posizione esistente e di aprirne una nuova con una scadenza successiva. Si tratta di una pratica comunemente usata dai trader per estendere la durata di una posizione aperta oltre la data di scadenza prevista.

Il rollover permette quindi agli investitori di continuare a mantenere la posizione aperta anche nei giorni successivi alla fine della giornata di trading, senza dover effettivamente acquistare l'asset sottostante.

In quali mercati si usa il rollover?

Il rollover viene utilizzato in diversi mercati finanziari ma è particolarmente importante per coloro che operano nel mercato dei Futures, dove le posizioni vengono aperte con una scadenza specifica.

Il rollover può infatti essere sfruttato anche per operazioni a lungo periodo. Ad esempio, se un trader ha aperto una posizione lunga sul petrolio con una scadenza di un mese, alla scadenza, può decidere di effettuare il rollover della posizione e di aprirne una nuova con una scadenza di due mesi.

Rollover manuale e automatico

Il rollover avviene alla data di scadenza della posizione aperta, e può essere effettuato manualmente dal trader o può essere automatizzato dal broker. Nel primo caso, il trader dovrà chiudere la posizione esistente e aprire una nuova posizione con una scadenza successiva.

Il rollover automatico, invece, è un processo che viene gestito dal broker. Quando un trader tiene una posizione aperta oltre la fine della giornata di trading, il broker effettua automaticamente il rollover, trasferendo la posizione al giorno successivo.
Sebbene questa tipologia sia più vantaggiosa per il trader, che può evitare di dover fare le operazioni manualmente, è importante ricordare che il broker potrebbe applicare una commissione per effettuare il rollover automatico.

Vantaggi e rischi del rollover

Il rollover offre diversi vantaggi ai trader, come la possibilità di tenere le posizioni aperte anche nei giorni successivi senza doverle chiudere e riaprire.

Tuttavia, ci sono anche alcuni rischi associati al rollover. In particolare, il rollover può comportare commissioni aggiuntive da parte del broker e può anche esporre il trader a fluttuazioni del mercato durante il periodo di rollover.

È importante che i trader comprendano i rischi associati al rollover prima di decidere di utilizzarlo come parte della propria strategia di trading.

Come si calcola il rollover

Il calcolo del rollover dipende dal tipo di asset sottostante e dalle condizioni del mercato. In generale, il rollover viene calcolato in base al differenziale dei tassi di interesse tra le due valute della coppia di valute sul quale il trader ha aperto la posizione.

Perché il rollover sia conveniente, il tasso di interesse della valuta che il trader ha acquistato deve essere maggiore del tasso di interesse della valuta che il trader ha venduto.

Ad esempio, se un investitore acquista una posizione di trading su una coppia di valute che ha un tasso di interesse del 2% nel paese di origine della valuta base, e il tasso di interesse nel paese di destinazione è dell’1%, il costo di rollover sarà dello 0,5% (2% - 1,5%).

Il calcolo potrebbe diventare più complicato se ci sono commissioni e spese aggiuntive addebitate dal broker, per questo motivo, se si vuole calcolare il rollover in modo accurato, si consiglia di consultare un professionista del settore finanziario.

Rapporto rischio rendimento

rapporto rischio rendimento

Cos’è il rapporto rischio/rendimento, come si calcola e come si usa nel trading.

Cos'è il rapporto rischio rendimento nel trading

Il rapporto rischio rendimento nel trading è il rapporto tra il rendimento atteso e il rischio associato, ovvero l’importo messo a rischio in relazione al rendimento ipotizzato. Ad esempio, un rapporto rischio rendimento di 1:3, indica che il rendimento sperato sarà 3 volte il capitale messo a rischio per quella operazione.

Conoscere il rapporto rischio/rendimento può aiutare a valutare quale operazione o investimento offre il miglior rapporto tra rischio e rendimento, e quindi a prendere decisioni più consapevoli ed informate.

Tipologie di rischio

Esistono diverse tipologie di rischio associato agli investimenti, tra cui:

  • il rischio di mercato: è il rischio che il valore degli investimenti diminuisca a causa di fluttuazioni del mercato;
  • il rischio di credito: è il rischio di perdere denaro a causa del fallimento di un'azienda o di un emittente di obbligazioni;
  • il rischio di liquidità: è il rischio di non poter vendere un'attività rapidamente al prezzo desiderato;
  • il rischio di cambio: è il rischio che il valore degli investimenti diminuisca a causa di fluttuazioni del tasso di cambio.

Come si calcola il rapporto rischio rendimento

Il rapporto rischio/rendimento si calcola dividendo il rendimento atteso per il rischio che si è assunto. Il rendimento atteso è il rendimento che ci aspettiamo di ottenere dall'investimento, mentre il rischio è la possibilità di perdere denaro.

Ad esempio, se un investimento ha un rendimento del 10% e un rischio del 5%, il rapporto rischio/rendimento sarà 2. Questo significa che per ogni unità di rischio che si assume, si ottengono due unità di rendimento.

Come usare il rapporto rischio rendimento

Il rapporto rischio rendimento può essere utilizzato per valutare la fattibilità di un determinato investimento. Ad esempio, se due investimenti hanno lo stesso rendimento ma uno ha un rischio maggiore dell'altro, è possibile utilizzare il rapporto rischio/rendimento per determinare quale investimento offre il miglior rapporto tra rischio e rendimento.

Un alto rapporto rischio/rendimento indica che l'investimento ha un alto potenziale di rendimento rispetto al rischio associato ad esso. In questo caso, potrebbe essere conveniente investire in questo tipo di attività.

Al contrario, un basso rapporto rischio/rendimento indica che l'investimento ha un basso potenziale di rendimento rispetto al rischio associato ad esso. In questo caso, potrebbe essere meglio evitare questo tipo di attività.

Esempio di un buon rapporto rischio/rendimento

Nel trading, un buon rapporto rischio/rendimento è generalmente considerato essere 1:2, ovvero dove si mira a guadagnare il doppio rispetto a quanto messo a rischio; ad esempio, rischio 100 euro per guadagnarne 200.

Negli investimenti, dove si pianificano operazioni più a lungo termine, un buon rapporto rischio/rendimento può essere considerato 1:4 o superiori, ovvero dove metto a rischio 100 euro per guadagnarne 400.

Margin Call

margin call

Cosa significa il termine Margin Call, come funziona e come gestire questo evento nel trading.

Cos'è la Margin Call nel Trading

La Margin Call nel trading (“chiamata di margine” in Italiano) è un avviso di emergenza che il broker invia al trader quando il margine della posizione scende al di sotto del livello minimo richiesto per mantenerla aperta.

La Margin Call si attiva anche quando la perdita è vicina o equivalente all’importo del margine, per prevenire che il conto di trading vada in negativo.

La Margin Call è una situazione comune nel trading a leva, dove il margine può scendere rapidamente a causa della volatilità del mercato.

Termini utilizzati nelle Margin Call

Per comprendere appieno cosa sono le Margin Call, ecco i termini utilizzati in questa situazione:

  • Livello di margine: la percentuale di denaro che il trader deve avere depositato sul conto per mantenere le posizioni aperte. Il livello di margine è espresso in percentuale, e può variare anche in base al broker.
  • Margine disponibile: la quantità di denaro che il trader ha ancora a disposizione sul conto per aprire nuove posizioni o per abbassare il livello di margine.
  • Margine non disponibile: è il margine che il trader ha già impegnato per mantenere le proprie posizioni aperte e che non può utilizzare per acquistare nuove posizioni.
  • Soglia di margine: il livello minimo di margine richiesto dal broker per mantenere le posizioni aperte. Se la soglia di margine viene raggiunta o superata, il broker richiede una Margin Call per coprire il margine necessario.
  • Leva finanziaria: il rapporto tra il denaro investito dal trader e il valore totale della posizione aperta. Una leva finanziaria più alta significa che il trader ha maggiore esposizione al rischio di perdita, ma può anche generare maggiori profitti in caso di andamento positivo del mercato.
  • Posizione aperta: è un'operazione di trading ancora in corso. In caso di Margin Call, il broker richiede al trader di coprire il margine necessario per mantenere le posizioni aperte.
  • Copertura del margine: il depositare ulteriori fondi sul conto per coprire il margine richiesto dal broker e mantenere le posizioni aperte.
  • Liquidazione delle posizioni: il processo per il quale il broker chiude automaticamente le posizioni aperte del trader, in caso di mancata copertura del margine richiesto in seguito alla Margin Call.

Come calcolare la Margin Call

Per calcolare una Margin Call, è necessario conoscere il livello di margine richiesto dal broker e il valore della posizione aperta del trader. Il livello di margine richiesto dal broker può variare a seconda del broker e della posizione aperta, ma in generale si aggira intorno al 30-50% del valore totale della posizione aperta.

Supponiamo che un trader abbia aperto una posizione sul mercato forex sulle coppie di valute EUR/USD con una leva finanziaria di 100:1, effettuando un investimento di $10.000. Il valore totale della posizione aperta del trader sarebbe quindi di $10.000 x 100 = $1.000.000.

Supponiamo anche che il livello di margine richiesto dal broker sia del 50% del valore totale della posizione aperta. In questo caso, il broker richiederebbe al trader di mantenere un margine di almeno $500.000 (50% x $1.000.000) sul conto per mantenere la posizione aperta.

Se l'andamento del mercato non va nella direzione prevista dal trader, e il valore della posizione aperta scende al di sotto del margine minimo richiesto sul conto (in questo esempio, pari a $500.000), il broker effettuerà una Margin Call per richiedere al trader di depositare ulteriori fondi sul conto per coprire il margine richiesto. Se il trader non deposita i fondi richiesti entro i tempi stabiliti dal broker, quest’ultimo potrebbe chiudere la posizione per ridurre il debito del trader e recuperare i propri soldi.

Come funziona la Margin Call

La notifica può essere inviata dal broker tramite email oppure sulla piattaforma di trading. Un investitore che riceve una Margin Call deve depositare ulteriori fondi sul proprio conto di trading entro un certo periodo di tempo, sia per evitare la chiusura forzata della posizione, sia per coprire le perdite.

Inoltre, il trader deve valutare la sua strategia di trading e le sue posizioni per evitare situazioni simili in futuro.

Come evitare una Margin Call

Per evitare di ricevere un’ulteriore Margin Call si può:

  • utilizzare delle strategie di gestione del rischio per minimizzare le perdite e massimizzare i profitti;
  • monitorare costantemente il valore del margine delle proprie posizioni;
  • nel caso di trading a leva, optare per una leva conservativa per ridurre i rischi;
  • utilizzare un ordine stop loss per evitare ulteriori perdite.

Esempi di Margin Call

Esempio 1: un trader ha 10.000 Euro sul conto per fare trading. Decide di investire 50.000 Euro in azioni con leva finanziaria 5:1. Supponiamo che il broker richieda un livello di margine del 50%. Se il valore delle azioni diminuisce del 20%, il valore dell'investimento del trader scende a 40.000 Euro. In questo caso, il margine a disposizione del trader è del 20% x €40.000 = €8.000, che è inferiore al margine richiesto del 50% x €40.000 = €20.000. Il broker effettuerebbe quindi un Margin Call e richiederebbe al trader di depositare ulteriori fondi sul conto per portare il margine al livello richiesto. Nel caso in cui il trader non depositi i fondi richiesti, il broker potrebbe vendere le azioni per recuperare i propri fondi.

Esempio 2: un investitore deposita 1.000 Euro sul proprio conto di trading e utilizza una leva di 1:100. Il margine richiesto per aprire una posizione è del 1%, quindi il trader può aprire una posizione da 100 Euro. Se la posizione subisce una perdita di 50 Euro, il margine disponibile scende al di sotto del livello minimo richiesto, e il broker invia una Margin Call al trader per chiedere di depositare ulteriori fondi sul conto di trading.

Esempio 3: un trader compra 1.500 azioni di una società quotata in Borsa a 20 Euro l'azione. Il margine iniziale richiesto per investire in questo titolo è del 50% (ovvero la metà del valore dell'azione iniziale, per un totale di 15.000 Euro). Se il valore dell'azione scende a 10 Euro l'azione, il valore delle azioni ed il margine richiesto risulteranno equivalenti, perciò l'investitore riceve una Margin Call dal suo broker che gli chiederà di depositare denaro sufficiente a far salire il margine del suo conto.