Come costruire un portafoglio diversificato con ETF reali

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono uno degli strumenti di investimento più utilizzati da investitori privati e professionali. La loro combinazione di trasparenza, costi contenuti e ampia diversificazione li rende ideali per costruire portafogli equilibrati e resilienti.

Ma come si può strutturare un portafoglio realmente diversificato utilizzando gli ETF? In questo articolo analizzeremo un approccio pratico, con esempi reali di strumenti quotati, criteri di selezione e suggerimenti per evitare errori comuni.

1. Perché usare gli ETF per la diversificazione

La diversificazione è una delle regole auree della finanza: riduce il rischio specifico e aiuta a stabilizzare i rendimenti nel tempo. Gli ETF offrono diversi vantaggi in tal senso:

  • Accesso immediato a interi mercati: un singolo ETF può replicare l’andamento di centinaia o migliaia di titoli.
  • Liquidità: sono quotati in borsa e negoziabili in tempo reale come un’azione.
  • Trasparenza: la composizione del portafoglio è pubblicata e aggiornata regolarmente.
  • Efficienza fiscale: in molti Paesi, gli ETF armonizzati UCITS offrono agevolazioni rispetto a fondi tradizionali.

2. Definire gli obiettivi e il profilo di rischio

Prima di scegliere quali ETF inserire, è necessario stabilire:

  • Orizzonte temporale: breve, medio o lungo periodo.
  • Tolleranza al rischio: propensione a sopportare oscillazioni di valore.
  • Obiettivo di rendimento: crescita del capitale, protezione dall’inflazione o reddito periodico.

Un investitore giovane con orizzonte di 20 anni potrà privilegiare ETF azionari globali a maggiore volatilità, mentre un investitore vicino alla pensione potrebbe orientarsi verso ETF obbligazionari e strumenti difensivi.

3. Struttura base di un portafoglio diversificato con ETF

Una costruzione efficace prevede l’inclusione di più asset class, distribuite su aree geografiche e settori differenti.
Ecco una struttura tipica (percentuali indicative):

  1. Azioni globali (40-60%)
    • Obiettivo: crescita del capitale.
    • Esempi:
      • iShares Core MSCI World UCITS ETF (EUNL) – replica circa 1.500 titoli dei Paesi sviluppati.
      • Vanguard FTSE All-World UCITS ETF (VWRL) – include anche mercati emergenti.
  2. Obbligazioni globali e governative (20-40%)
    • Obiettivo: stabilità e riduzione della volatilità. Esempi:
      • iShares Core Global Aggregate Bond UCITS ETF (AGGG) – obbligazioni globali investment grade.
      • SPDR Bloomberg 1-3 Year US Treasury UCITS ETF – titoli di Stato USA a breve termine.
  3. Mercati emergenti (5-15%)
    • Obiettivo: esposizione a economie in crescita. Esempio:
      • iShares MSCI Emerging Markets UCITS ETF (EIMI).
  4. Materie prime e oro (5-10%)
    • Obiettivo: protezione dall’inflazione e diversificazione rispetto ad azioni/obbligazioni. Esempio:
      • Invesco Physical Gold ETC – replica il prezzo dell’oro fisico.
  5. ETF settoriali o tematici (0-10%)
    • Obiettivo: puntare su trend specifici come tecnologia, energie rinnovabili o salute. Esempio:
      • iShares Global Clean Energy UCITS ETF (INRG).

4. Criteri per selezionare ETF reali

Per la selezione degli ETF questi sono alcuni elementi importanti da valutare:

  • Replica fisica vs. sintetica:
    • Replica fisica → l’ETF detiene realmente i titoli.
    • Replica sintetica → l’ETF usa derivati; può avere vantaggi di costo ma comporta rischi di controparte.
  • TER (Total Expense Ratio): il costo annuo di gestione. ETF core globali si trovano anche con TER <0,10%.
  • Liquidità e dimensioni del fondo: preferire ETF con asset under management (AUM) elevato e volumi giornalieri consistenti.
  • Valuta di denominazione: per ridurre il rischio cambio si può scegliere ETF coperti (“hedged”), soprattutto per investimenti obbligazionari.
  • Domicilio e normativa: per investitori europei, privilegiare ETF UCITS domiciliati in Irlanda o Lussemburgo per vantaggi fiscali e regolamentari.

5. Replica fisica vs. replica sintetica: capire le differenze

Per la maggior parte degli investitori retail, la replica fisica (reale) è preferibile per la maggiore trasparenza e la percezione di sicurezza. La replica sintetica invece, può essere interessante in casi specifici, ad esempio quando si desidera un’esposizione a mercati difficili da replicare fisicamente, o quando i costi sono sensibilmente più bassi. 

Questo aspetto, spesso trascurato, può influire sul rischio, sulla trasparenza e sui costi di gestione. Di seguito le principali differenze.

ETF a replica fisica (o “reale”)

Un ETF a replica fisica detiene direttamente i titoli che compongono l’indice di riferimento. Esistono due approcci principali:

  • Replica totale (full replication): il fondo acquista tutti i titoli dell’indice nelle stesse proporzioni.
    • Esempio: un ETF che replica l’MSCI World acquisterà le azioni delle circa 1.500 società che compongono l’indice.
  • Vantaggi:
    • massima trasparenza, riduzione del rischio di controparte, rendimento molto vicino all’indice.
  • Svantaggi:
    • costi di gestione leggermente più alti per indici molto ampi o complessi.


  • Replica campionaria (sampling): il fondo acquista un campione rappresentativo dei titoli dell’indice, sufficiente a replicarne l’andamento in modo fedele.
    • Esempio: per l’MSCI World un ETF potrebbe detenere 300-500 titoli scelti per rappresentare bene tutti i settori e Paesi.
  • Vantaggi:
    • costi più contenuti, adatto a indici con migliaia di titoli o titoli illiquidi.
  • Svantaggi:
    • tracking error leggermente superiore rispetto alla replica totale.

ETF a replica sintetica

Gli ETF a replica sintetica non acquistano fisicamente i titoli dell’indice, ma ne replicano l’andamento tramite strumenti derivati, in particolare swap stipulati con una o più controparti (di solito banche d’investimento).

  • Come funziona:
    • Il fondo detiene un portafoglio di titoli “collaterali” (che possono essere azioni, obbligazioni o altri strumenti) e stipula un contratto swap con una banca.
    • La banca si impegna a fornire al fondo il rendimento dell’indice di riferimento, in cambio del rendimento del portafoglio collaterale.
  • Vantaggi:
    • Possibilità di replicare in modo efficiente indici complessi o mercati poco accessibili (es. azioni cinesi di classe A, indici di materie prime).
    • Tracking error molto basso.
    • In alcuni casi, costi inferiori rispetto alla replica fisica.
  • Svantaggi:
    • Rischio di controparte: se la banca partner fallisce o non onora il contratto, il fondo potrebbe subire perdite. Tuttavia, la normativa UCITS limita il rischio di esposizione a una singola controparte al 10% del patrimonio dell’ETF.
    • Maggiore opacità: l’investitore non vede direttamente i titoli dell’indice in portafoglio, ma quelli collaterali.
    • Possibile rischio aggiuntivo in situazioni di forte stress di mercato.
  • 6. Esempio di portafoglio diversificato con ETF reali

    Un esempio pratico per un investitore con orizzonte lungo e profilo moderato potrebbe essere (questa lista non costituisce un consiglio di investimento ma un esempio per comprendere meglio l'argomento, la costruzione di un portafoglio di ETF comporta rischi monetari elevati, la cui responsabilità è totalmente a carico dell'investitore):

    • 40% iShares Core MSCI World UCITS ETF (EUNL) – azioni Paesi sviluppati.
    • 15% iShares MSCI Emerging Markets UCITS ETF (EIMI) – azioni mercati emergenti.
    • 25% iShares Core Global Aggregate Bond UCITS ETF (AGGG) – obbligazioni globali.
    • 10% Invesco Physical Gold ETC – oro fisico.
    • 10% iShares Global Clean Energy UCITS ETF (INRG) – settore energie rinnovabili.

    Questa combinazione offre esposizione globale a più asset class, un mix di crescita e stabilità, e protezione parziale dall’inflazione.

    7. Errori comuni da evitare

    1. Sovrapposizione eccessiva: due ETF globali diversi potrebbero detenere titoli identici. Controllare sempre le prime 10 posizioni in portafoglio.
    2. Concentrazione geografica: anche un ETF “globale” può essere sbilanciato verso un’area (es. USA).
    3. Trascurare i costi di negoziazione: soprattutto con piccoli capitali, le commissioni di acquisto/vendita possono incidere.
    4. Mancanza di ribilanciamento: nel tempo, i pesi degli asset si alterano. Un ribilanciamento annuale mantiene la strategia coerente.
    5. Trascurare il rischio cambio: l’esposizione valutaria può amplificare la volatilità.

    8. Broker ideali per la gestione di ETF

    La scelta del broker è cruciale per ottimizzare costi e operatività:

    • Commissioni di negoziazione: alcune piattaforme offrono ETF “a commissione zero” su liste selezionate.
    • Ampiezza dell’offerta: un buon broker deve dare accesso a ETF quotati su più borse europee e internazionali.
    • Strumenti di analisi: grafici, schede prodotto e report per valutare ogni ETF.
    • Servizi aggiuntivi: piani di accumulo automatico (PAC), gestione fiscale, app mobile intuitiva.

    Tra i broker più popolari in Europa troviamo XTB, DEGIRO, Interactive Brokers e Fineco, ciascuno con punti di forza specifici per chi investe in ETF.

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    XTB è un broker internazionale che offre accesso diretto a un’ampia gamma di ETF reali, per costruire portafogli diversificati senza sostenere commissioni di acquisto su molteplici strumenti. La piattaforma si distingue per la vasta selezione di ETF quotati su indici globali, settori specifici, materie prime e strategie tematiche, fornendo così la possibilità di strutturare un’esposizione bilanciata in base agli obiettivi personali.

    Grazie a un’interfaccia intuitiva, XTB consente di monitorare in tempo reale le performance del proprio portafoglio e di riequilibrarlo quando necessario. Gli investitori possono inoltre avvalersi di strumenti avanzati di analisi per confrontare i diversi ETF disponibili, valutandone costi, composizione e rendimento storico. 

    L’offerta include anche un programma di formazione, pensato per supportare l’utente nel migliorare le proprie competenze finanziarie e adottare un approccio consapevole e di lungo periodo agli investimenti.


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    Un punto di forza è la “ETF Core Selection”, un elenco di ETF acquistabili senza commissioni una volta al mese, ideale per chi applica strategie di accumulo periodico. L’interfaccia è funzionale e adatta anche a investitori alle prime armi, pur offrendo strumenti di analisi essenziali per valutare le opportunità di investimento.


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    Fineco combina le funzionalità di una banca tradizionale con quelle di una piattaforma di trading avanzata, offrendo così un ecosistema completo per la gestione finanziaria. L’accesso agli ETF reali è ampio, con possibilità di operare su mercati globali direttamente dal conto corrente.

    Fineco si distingue per un’infrastruttura stabile, una buona varietà di strumenti di analisi grafica e una gestione fiscale integrata che semplifica le dichiarazioni per l’investitore italiano. Le commissioni sono competitive, specialmente per chi opera con volumi consistenti, e la qualità del servizio clienti è tra le più apprezzate nel panorama italiano.


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    Interactive Brokers (IBKR) è un broker internazionale apprezzato soprattutto da investitori esperti e professionisti per la sua profondità di mercato e la gamma quasi illimitata di strumenti disponibili. La piattaforma offre accesso a ETF reali su oltre 150 mercati in tutto il mondo, con commissioni tra le più basse del settore, specialmente per chi opera in valuta estera. 

    L’ambiente di trading è estremamente personalizzabile e include strumenti di analisi avanzata, ricerca di mercato e gestione del rischio. Grazie alla sua infrastruttura globale, IBKR consente di costruire portafogli complessi e diversificati a livello internazionale con un unico conto.


    Per approfondimenti su investimenti e trading su ETF, vedi questo articolo con la lista completa dei broker migliori per operare su questi prodotti.