Insider trading

Cos’è l’insider trading, in cosa consiste e da quali norme è regolamentato.

Cosa si intende per insider trading

L'insider trading, tradotto letteralmente come "negoziazione privilegiata", si riferisce a una pratica illecita che coinvolge l'acquisto o la vendita di titoli finanziari da parte di individui che hanno informazioni privilegiate non ancora rese pubbliche.

Nella teoria infatti, tutti gli investitori hanno il diritto di avere le stesse informazioni prima di prendere decisioni di investimento. L'insider trading invece crea un vantaggio ingiusto per coloro che hanno accesso a informazioni privilegiate, danneggiando la fiducia e l'integrità dei mercati finanziari.

L'insider trading si può verificare quando una persona interna all'azienda, come un dirigente o un membro del consiglio di amministrazione, utilizza informazioni riservate per trarre vantaggio personale dalle transazioni di titoli. Queste informazioni possono riguardare eventi futuri, notizie finanziarie o altre informazioni che potrebbero influenzare il prezzo di un titolo sul mercato.

Quando l'insider trading è reato

È importante sottolineare che l'insider trading non è illegale di per sé, ma diventa un reato quando viene utilizzato per ottenere un vantaggio ingiusto sul mercato azionario.

L'insider trading è quindi considerato un reato quando una persona utilizza informazioni privilegiate per effettuare operazioni finanziarie che causano un pregiudizio economico ad altri investitori. 

Esempi di insider trading

L’insider trading si può verificare quando un dirigente di una società, avendo conoscenza di una notizia finanziaria importante che influenzerà negativamente il prezzo delle azioni della società, decide di vendere le sue azioni prima che la notizia venga resa pubblica. In questo modo, il dirigente evita di subire perdite finanziarie e sfrutta le informazioni privilegiate a suo vantaggio.

Un altro esempio potrebbe riguardare una situazione contraria: se un dirigente di una società è a conoscenza di informazioni riservate che indicano una prossima acquisizione da parte di un'altra società, può decidere di acquistare un gran numero di azioni della sua società a un prezzo basso. Successivamente, quando l'acquisizione viene annunciata pubblicamente, il prezzo delle azioni sale notevolmente e il dirigente vende le azioni, ottenendo un profitto considerevole.

Differenza tra manipolazione del mercato e insider trading

È importante distinguere tra manipolazione del mercato e insider trading, poiché i due concetti sono correlati, ma rappresentano fenomeni diversi.

La manipolazione del mercato si riferisce all'azione di influenzare artificialmente il prezzo di un titolo o il funzionamento del mercato, al fine di ottenere un vantaggio finanziario. L'insider trading, invece, riguarda l'uso di informazioni privilegiate per ottenere un vantaggio finanziario personale. Entrambe queste pratiche sono illegali e dannose per l'integrità dei mercati finanziari.

Insider trading in Italia

Come in molti altri paesi, anche in Italia l'insider trading è considerato un reato finanziario.

La CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) è l'ente di controllo che si occupa di regolamentare e monitorare il mercato finanziario italiano al fine di prevenire e contrastare fenomeni come l'insider trading. L’obiettivo della CONSOB è di garantire che le transazioni finanziarie avvengano in modo equo e trasparente, e di individuare e perseguire i casi di insider trading.

In Italia l'insider trading è considerato un reato penale e viene punito con sanzioni sia amministrative che penali. Tra le norme che regolano l'insider trading in Italia c’è il Testo Unico della Finanza, ovvero il Decreto Legislativo n. 58 del 1998, che prevede che chiunque utilizzi informazioni privilegiate per effettuare operazioni finanziarie può essere soggetto a pene detentive fino a sei anni e a multe fino a milioni di euro.

Inoltre, possono essere applicate anche sanzioni amministrative, quali la sospensione o la revoca delle licenze professionali, nonché l'interdizione dall'esercizio di funzioni dirigenziali all'interno di società quotate in borsa.

La normativa italiana stabilisce che le persone che hanno accesso a informazioni privilegiate devono astenersi dal compiere operazioni finanziarie che potrebbero influenzare il prezzo delle azioni. Inoltre, è previsto l'obbligo di comunicare tempestivamente alla Consob le operazioni di acquisto o vendita di azioni da parte degli insider.